Marino Marini – Quotazioni

Siamo interessati all’acquisto e alla vendita di importanti opere dello scultore Marino Marini. Forniamo stime e valutazioni e informiamo su quotazioni, prezzi e valori.

Marino Marini quotazioni vendita opere

La Galleria d’arte Ponti seleziona e tratta quadri dell’artista. Su richiesta forniamo stime e valutazioni gratuite, comunichiamo prezzi, quotazioni e valori attuali di mercato.

Se siete interessati ad ACQUISTARE o VENDERE opere dell’artista, contattateci subito.

Se desiderate vendere o ricevere una valutazione delle opere:

Inviateci una foto frontale della scultura, una del retro e una della firma. Indicateci inoltre le dimensioni dell’opera. Informateci sulla provenienza d’acquisto dell’opera e su ogni genere di documentazione disponibile (ricevute d’acquisto, certificati di autenticità, pubblicazioni). Un nostro operatore vi risponderà in giornata. Garantiamo massima riservatezza ed estrema professionalità.

Se desiderate acquistare opere del pittore:

Contattateci e segnalateci la vostra richiesta. Vi informeremo sulle opere disponibili. Offriamo anche la possibilità di iscrivervi alla nostra NEWSLETTER, tramite la quale sarete informati all’inizio di ogni mese sulle ultime acquisizioni della galleria d’arte.

Potete sfruttare il nostro modulo di contatto

Il tuo nome (richiesto)

La tua email (richiesto)

Numero di telefono

Oggetto

Il tuo messaggio

Autorizzo il trattamento dei dati personali secondo la Privacy Policy

In alternativa potete scriverci tramite WhatsApp al seguente numero: (+39) 3205747749

ELENCO DEGLI ARTISTI TRATTATI DALLA GALLERIA D’ARTE

Marino Marini VENDITA, ARCHIVIO, VALUTAZIONI, QUOTAZIONI OPERE E SCULTURE

Vuoi vendere un’opera dell’artista? Vuoi ottenere una stima o una valutazioni gratuita? Sei interessato ad ottenere prezzi e quotazioni in tempo reale?

Valutazioni e valore opere di Marino Marini

Quanto vale un’opera di Marino Marini?

Sculture in bronzo possono valere dai 50.000 euro fino a oltre 2.000.000 euro.

Opere su carta o tela possono valere dai 10.000 euro fino a 1.000.000 di euro.

Opere grafiche dai 200 euro ai 1500 euro.

Biografia

Ha una gemella, Egle, artista poliedrica che unirà l’arte del fratello alle proprie poesie. Nel 1917 si iscrive all’Accademia delle Belle Arti di Firenze, frequentando il corso di Disegno e Pittura tenuto da Galileo Chini e quelli di scultura tenuti da Domenico Trentacoste. Durante quel periodo, Auguste Rodin fa visita alla città. Nel 1919 fa il suo primo viaggio a Parigi, aprendo la sua mente alle nuove tendenze artistiche.

Tra Firenze e Milano, il suo percorso artistico comincia a prendere forma. Dopo il ritorno in Italia, si dedica alla pittura e all’incisione, legandosi alla tradizione figurativa di fine Ottocento, soprattutto all’opera di Medardo Rosso. Dai suoi primi lavori emerge l’influenza degli artisti del primo Rinascimento, in particolare Piero della Francesca. Dal 1922 decide di concentrarsi sulla scultura e nel 1923 partecipa a diverse esposizioni, tra cui la II Biennale romana. Nel 1926 apre uno studio a Firenze, ma nel 1929 si trasferisce a Milano, invitato da Arturo Martini per insegnare presso la scuola d’arte ISIA nella Villa Reale di Monza, dove poi ottiene la cattedra di scultura.

Negli anni ‘30 e ‘40, il suo percorso artistico si arricchisce di esperienze internazionali. Durante i primi anni trenta torna a Parigi, incontrando artisti come Pablo Picasso, Georges Braque, Vasilij Vasil’evič Kandinskij. Nel 1932 espone disegni e sculture sia a Milano che a Roma, diventando membro onorario dell’Accademia di belle arti di Firenze. Svolge numerosi viaggi in Italia e all’estero, esponendo le sue opere e ottenendo notorietà. Nel 1934 a Bamberga si ispira alla statua equestre del Cavaliere di pietra, fonte di ispirazione per le sue sculture equestri. Nel 1936 partecipa alla XX Biennale di Venezia con tre sculture e un dipinto. Nel 1938 sposa Mercedes Pedrazzini, chiamata da lui Marina, e nello stesso periodo partecipa alla XXI Biennale di Venezia.

Nei primi anni Quaranta si trasferisce a Torino come professore alla facoltà di scultura dell’Accademia locale e poi diventa titolare della cattedra di scultura all’Accademia di belle arti di Brera a Milano. Nel 1942, a causa della distruzione del suo atelier a Monza in un bombardamento, si rifugia a Tenero, in Svizzera, nei pressi di Locarno, continuando la sua attività. Continua a esporre a Zurigo e a Basilea, partecipando alla grande Esposizione al Kunstmuseum Basel nel 1944. Dopo la fine della guerra, nel 1948, torna a Milano, riprendendo l’insegnamento a Brera e partecipando alla Biennale di Venezia. Durante questi anni, una sua scultura viene acquisita da Peggy Guggenheim e collocata a Venezia davanti al suo museo, dove si trova tutt’oggi.

Negli anni ‘50 e ‘60, l’artista viaggia negli Stati Uniti, stringendo amicizie con artisti come Stravinskij, Dalì, Feininger. Al suo ritorno in Europa fa tappa a Londra, dove incontra l’amico Henry Moore, e a Bruxelles, ricevendo riconoscimenti come membro onorario dell’Accademia reale fiamminga. Espone in numerose città come Stoccolma, Cincinnati, Oslo, Copenaghen, New York. Nel 1954 ottiene il Gran Premio all’Accademia dei Lincei di Roma e, sempre nello stesso anno, si trasferisce con la moglie a Forte dei Marmi, incontrando Pablo Neruda.

Nel corso degli anni Sessanta continua a esporre in diversi luoghi prestigiosi come il Museo Boymans Von Beunigen a Rotterdam e a Palazzo Venezia a Roma. Riceve anche la nomina a membro dell’Orden pour le Merite für Wissenschaften und Künst a Gottinga.

Negli anni Settanta riceve un riconoscimento come cittadino onorario di Milano e inaugura nel 1973 il Museo Marino Marini nella Galleria d’Arte Moderna di Milano. Nel 1978, le sue opere vengono esposte in una mostra itinerante in Giappone a Tokyo, Yamagata, Sapporo, Kobe e Kumamoto.

Marini muore a Viareggio nel 1980, all’età di settantanove anni.

VENDITA DELLE OPERE DI Marino Marini, STIME E ACQUISTI

Per quanto riguarda la vendita delle sculture realizzate dal rinomato artista, si consiglia di contattare un’operatore di mercato al fine di studiare l’opera, capirne e giustificarne l’autenticità ed evitare qualsiasi tipo di problematica.

Affidarsi ad un operatore professionale vi semplificherà ogni procedura e massimizzerà il profitto che realizzerete dalla vendita dell’opera.

Tra i maggiori scultori del Novecento, insieme a Igor Mitoraj, Ettore Colla, Francesco Messina e Giuseppe Uncini.

PRODUZIONE ARTISTICA E ARCHIVIO DI Marino Marini

Gli inizi

L’artista si avvicina alla scultura nel 1922, quando inizia a frequentare le lezioni di Domenico Trentacoste presso l’Accademia delle Belle Arti di Firenze. Nel 1926, inaugura uno studio in via degli Artisti a Firenze dove coniuga una sensibilità moderna al rispetto della tradizione. Si ispira alla scultura fiorentina del Quattrocento, soprattutto ai busti della scuola del Verrocchio, e all’arte etrusca, focalizzandosi sui vasi canòpi, dimostrando da subito la sua maestria nell’utilizzo di diversi materiali come la cera, il gesso e la terracotta. Nel 1927, partecipa alla III Mostra Internazionale di arti decorative a Monza, dove entra in contatto con Arturo Martini. L’anno seguente, è presente alla biennale di Venezia presentando Il cieco; l’anno successivo espone Il prelato alla II Mostra del Novecento italiano, opera acquistata dalla Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma, e Il ritratto di Paola Ojetti, che viene acquisito dalla Galleria d’Arte Moderna di Milano. Sempre nel 1929, espone Il popolo alla Mostra sindacale toscana.

La maturità: plasticità ed emotività delle forme

Nel 1930, su invito di Arturo Martini, si trasferisce a Milano presso la Scuola di Monza, sperimentando nuove tecniche e materiali come l’intaglio del legno. Durante i suoi soggiorni parigini tra il 1930 e il 1931, la sua passione per la scultura monumentale dell’antico Egitto soppianta quella giovanile per l’arcaismo etrusco. Le opere create tra il 1932 e il 1935 “rappresentano il risultato di questi nuovi stimoli e segnano un punto di svolta nell’elaborazione di un linguaggio artistico che si dirige verso la maturità”.

Attraverso opere come Il nuotatore (1932), Icaro (1933) e Pugile (1935), Marini affronta uno dei “temi cruciali del dibattito della scultura degli anni Trenta”: la rappresentazione del nudo maschile, considerata un banco di prova per testare le sue capacità plastiche di modellazione. In questo periodo, l’arte italiana oscilla tra astrazione e figurazione, ma la sua attenzione principale si focalizza sulla figura umana, concentrando la ricerca artistica sulla struttura della forma e la disposizione dello spazio in forme plastiche. Espone Icaro e altre cinque sculture alla Quadriennale di Roma del 1935, vincendo il primo premio, conquistando così un ruolo di rilievo nell’arte contemporanea italiana.

Ispirato dal cavaliere di pietra del Duomo di Bamberga, ammirato durante un viaggio in Germania nel 1934, e influenzato dalla pittura di Piero della Francesca, Marini sviluppa la serie dei “Cavalieri”, che amplia la sua sperimentazione artistica focalizzandosi sulla coppia uomo/cavallo. In questo periodo crea il Cavallo e cavaliere in legno policromo del 1936, il Gentiluomo a cavallo in bronzo del 1937 e Il pellegrino (o San Giacomo) in gesso del 1939. Prima della Seconda guerra mondiale, enfatizza l’aspetto emotivo delle proprie opere con la Giovinetta del 1938 e la serie delle “Pomone”, cercando un equilibrio tra le moderne seduzioni della femminilità e i richiami alla tradizione classica.

La guerra e il soggiorno in Svizzera Dopo il bombardamento di Milano nel settembre 1942, Marini si rifugia prima a Blevio, sul lago di Como, e poi a Tenero, in Svizzera, dove rimane fino al 1946. Questi anni consolidano la concentrazione dell’artista, favoriscono i suoi contatti internazionali e determinano “un notevole cambiamento nella sua produzione artistica”: desidera trasformare l’inquietudine e la tragedia dell’Europa in guerra in opere d’arte. In questo periodo crea l’Arcangelo del 1943, che rivela un volto tormentato da una profonda interiorità, e l’Arcangela del 1943, che sembra accettare più serenamente il proprio destino. In Svizzera ottiene un notevole successo con numerose mostre: al Kunstmuseum di Basilea e al Kunsthalle di Berna nel 1944, a Basilea nel 1945, a Zurigo e di nuovo a Basilea nel 1946.

Il ritorno in Italia e il successo internazionale Nel 1948, il suo ritorno in Italia per partecipare alla Biennale di Venezia segna la sua consacrazione internazionale, iniziando dall’attenzione degli Stati Uniti. Infatti, poco prima della Biennale veneziana, James Thrall Soby, curatore del Dipartimento di pittura e scultura del Museum of Modern Art di New York, accompagnato da Alfred Barr, direttore delle collezioni del museo, visita lo studio di Marini e acquista due “Cavalieri”, uno per la sua collezione privata e l’altro per una mostra alla Buchholz Gallery di New York nel 1950. Questa esposizione è il debutto ufficiale di Marini negli Stati Uniti, presentandolo come un’alternativa alle astrazioni della contemporanea scultura americana e nordeuropea. In questo periodo, Marini si confronta strettamente con la contemporaneità e sviluppa le serie dei “Miracoli” e dei “Guerrieri”. I “Miracoli” rappresentano in modo drammatico la rottura dell’armonia tra cavallo e cavaliere: l’animale fremente o prostrato è ingovernabile per il condottiero. Invece, nei “Guerrieri” la figura guerriera subisce un effetto distorsivo e deformante influenzato dallo scultore inglese Henry Moore.

Archivio: Fondazione Marino Marini link

ELENCO DEGLI ARTISTI DI MAGGIORE INTERESSE DELLA GALLERIA:

CARLA ACCARDI

FRANCO ANGELI

GIACOMO BALLA

ALIGHIERO BOETTI

AGOSTINO BONALUMI

ANTONIO BUENO

ENRICO CASTELLANI

GIORGIO DE CHIRICO

FORTUNATO DEPERO

PIERO DORAZIO

TANO FESTA

GIOSETTA FIORONI

LUCIO FONTANA

PINOT GALLIZIO

RENATO MAMBOR

ACHILLE PERILLI

MICHELANGELO PISTOLETTO

ARNALDO POMODORO

MARIO SCHIFANO

GIULIO TURCATO