Antonio Donghi – vendite, valori e valutazioni quadri

Siamo interessati all’acquisto e alla vendita di importanti opere del pittore Antonio Donghi. Forniamo stime e valutazioni e informiamo su quotazioni, prezzi e valori.

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La Galleria d’arte Ponti seleziona e tratta quadri dell’artista. Su richiesta forniamo stime e valutazioni gratuite, comunichiamo prezzi, quotazioni e valori attuali di mercato.

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ELENCO DEGLI ARTISTI TRATTATI DALLA GALLERIA D’ARTE

Antonio Donghi VENDITA, ARCHIVIO, VALUTAZIONI, QUOTAZIONI OPERE E QUADRI

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Valutazioni opere di Antonio Donghi

Opere su tela di piccole dimensioni possono valere dai 5.000 ai 20.000 euro

Se di medie dimensioni dai 10.000 ai 30.000.

Opere di grandi misure, invece, dai 20.000 euro a salire.

Opere su carta, invece, possono valere dai 1.000 ai 10.000 euro, a seconda della tecnica, delle misure e della qualità dell’opera.

Biografia

Antonio Donghi nacque a Tunisi il 7 maggio 1909 da genitori siciliani. Iniziò la sua formazione artistica nel 1917, frequentando l’Ecole des Beaux Arts nella sua città natale. Qui, studiò sotto la guida di Armand Vergeaud, allievo di Gustave Moreau e contemporaneo di artisti come Matisse, Dufy, Rouault e Marquet.

Nel 1929, Donghi si trasferì in Italia, stabilendosi a Firenze. Qui, frequentò le lezioni di Felice Carena all’Accademia e copiò le opere dei grandi maestri nei musei. Tuttavia, non si sentì a suo agio nel clima culturale conservatore della città e, nel 1930, dopo una mostra personale a Palazzo Bardi, si trasferì a Parigi.

Aderì al Realismo Magico insieme a Renato Paresce, Ugo Celada, Cagnaccio, Ubaldo Oppi e Antonio Donghi.

A Parigi, Donghi entrò in contatto con Léopold Zborowski e completò la sua formazione artistica. Il clima culturale della città, influenzato dalle grandi scuole post-impressioniste, cubiste e ‘fauves’, era molto diverso da quello italiano dell’epoca, dominato dal Novecento.

Nonostante il suo trasferimento a Parigi, Donghi continuò a viaggiare e mantenne legami con la Tunisia e l’Italia. Nel 1934, incontrò Carlo Belli e entrò in contatto con gli astrattisti della Galleria del Milione di Milano, come Fontana, Reggiani e Soldati. Nel 1939, tenne la sua seconda mostra personale in Italia presso la Galleria del Milione.

Durante questo periodo, Donghi iniziò a collaborare con varie riviste italiane su argomenti di pittura e letteratura, sostenendo con forza l’apertura della cultura italiana ai grandi movimenti europei del ‘900. In questi anni, Donghi dipinse opere figurative, principalmente paesaggi e nature morte, che alternò, a partire dal 1934, con composizioni astratte. In questi lavori, si può già notare una sensibilità coloristica, di matrice post-impressionista e fauve, che lo accompagnerà per tutta la sua carriera.

Nel 1945, Donghi tornò definitivamente in Italia e si stabilì a Roma. Qui, ospite inizialmente dello studio di Renato Guttuso, partecipò, con le sue opere e con vari scritti, al vivace clima culturale di quegli anni dell’immediato dopoguerra.

Grazie alla sua formazione, Donghi aveva una conoscenza di prima mano della pittura francese del ‘900 unica tra gli artisti dell’epoca. Si batté, insieme ad altri, per un rinnovamento del linguaggio pittorico italiano in senso europeo. Nel 1946, promosse con Guttuso a Roma una mostra “neo-cubista”; successivamente partecipò alla costituzione del Fronte nuovo delle arti, con il quale partecipò alla sua prima Biennale di Venezia nel 1948.

La sua carriera continuò a prosperare negli anni successivi, con numerose mostre personali e partecipazioni a eventi artistici internazionali.

Mostre ed esposizioni di Antonio Donghi

Antonio Donghi ha esposto le sue opere in numerose mostre durante la sua carriera. Nel 1924, ha tenuto le sue prime mostre personali a Roma e ha esposto alla Galleria Pesaro a Milano. Nel 1930, ha tenuto una mostra personale a Palazzo Bardi a Firenze, prima di trasferirsi a Parigi. Nel 1939, ha tenuto la sua seconda mostra personale in Italia presso la Galleria del Milione a Milano.

Donghi ha partecipato a quattro edizioni della Biennale di Venezia (1926, 1928, 1930, 1932) e alla mostra “Italienische Maler” al Kunsthaus di Zurigo nel 1927. Ha anche esposto le sue opere negli Stati Uniti, a New York e Pittsburgh.

Nel 1985, una mostra intitolata “Donghi: sessanta dipinti dal 1922 al 1961” è stata allestita a Roma nelle sale di Palazzo Braschi. Nel 2007, una grande mostra monografica intitolata “Antonio Donghi. 1897-1963” è stata presentata prima a Roma, nel Complesso del Vittoriano, e poi a Milano a Palazzo Reale.

Donghi ha continuato a esporre le sue opere in molti musei e gallerie private in tutto il mondo fino alla fine della sua carriera.

VENDITA DELLE OPERE DI ANTONIO DONGHI, STIME E ACQUISTI

Per quanto riguarda la vendita dei quadri realizzati dal rinomato artista, si consiglia di contattare un’operatore di mercato al fine di studiare l’opera, capirne e giustificarne l’autenticità ed evitare qualsiasi tipo di problematica.

Affidarsi ad un operatore professionale vi semplificherà ogni procedura e massimizzerà il profitto che realizzerete dalla vendita dell’opera.

OPERE IN ESPOSIZIONE PERMANENTE DI ANTONIO DONGHI

Alcune delle opere di Donghi in esposizione permanente
  • “Via del Lavatore” (1924), Palazzo Braschi, Roma
  • “Ponte Cestio” (1925), Palazzo Braschi, Roma
  • “Fiori (Dalie)” (1925), Museo Novecento, Firenze
  • “Piazzale alberato” (1925), Museo Novecento, Firenze
  • “La sposa” (1926), collezione INA Assitalia
  • “Donna alla finestra” (1926), Palazzo Pitti, Firenze
  • “Circo equestre” (1927), collezione Etro
  • “Cocottina” (1927), Galleria di Cà Pesaro, Venezia
  • “Donne per le scale” (1929), Collezione Banca Monti dei Paschi, Siena
  • “Battesimo” (1930), GAM, Torino
  • “Donna alla toeletta” (1930), Galleria d’arte moderna di Roma Capitale, Roma
  • “Giovinetta” (1931), Galleria d’arte moderna, Genova
  • “Il Tevere” (1931), GNAM, Roma
  • “Donna al caffè” (1931), Galleria di Cà Pesaro, Venezia
  • “Figura di donna” (1932), GNAM, Roma
  • “Gli amanti alla stazione (La partenza, L’attesa, Alla stazione)” (1933), Galleria di Cà Pesaro, Venezia
  • “Il ponte di ferro ai Fiorentini” (1933), Palazzo Braschi, Roma
  • “Le villeggianti” (1934), Galleria di Cà Pesaro, Venezia
  • “Il giocoliere” (1936), collezione Banca di Roma
  • “Gita in barca” (1934), Palazzo Merulana, Roma
  • “Margherita” (1936), Museo del ‘900, Milano
  • “Piccoli saltimbanchi” (1938), Palazzo Merulana, Roma

PRODUZIONE ARTISTICA E ARCHIVIO DI ANTONIO DONGHI

Pittore italiano noto per il suo stile distintivo e la sua evoluzione artistica nel corso della sua carriera. La sua produzione artistica è stata caratterizzata da una varietà di influenze e fasi creative. Durante gli anni ’30, Donghi dipinse opere figurative, principalmente paesaggi e nature morte, alternandole con composizioni astratte, in cui emergeva una sensibilità coloristica di matrice post-impressionista e fauve. Dopo il suo ritorno in Italia nel 1945, si stabilì a Roma e partecipò attivamente al vivace clima culturale del dopoguerra, esponendo le sue opere e prendendo parte a varie iniziative artistiche.

ELENCO DEGLI ARTISTI DI MAGGIORE INTERESSE DELLA GALLERIA:

CARLA ACCARDI

FRANCO ANGELI

GIACOMO BALLA

ALIGHIERO BOETTI

AGOSTINO BONALUMI

ANTONIO BUENO

ENRICO CASTELLANI

GIORGIO DE CHIRICO

FORTUNATO DEPERO

PIERO DORAZIO

TANO FESTA

GIOSETTA FIORONI

LUCIO FONTANA

PINOT GALLIZIO

RENATO MAMBOR

ACHILLE PERILLI

MICHELANGELO PISTOLETTO

ARNALDO POMODORO

MARIO SCHIFANO

GIULIO TURCATO