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Celestino Turletti, nato a Torino nel 1845 e deceduto a San Remo nel 1904, è stato un illustre pittore e incisore italiano, la cui vita e opera si collocano nell'ambito della tradizione artistica del XIX secolo. La sua formazione inizia in un ambito lontano dall'arte, dato che inizialmente studia contabilità, seguendo probabilmente le aspettative familiari. Tuttavia, la sua passione per l'arte lo porta a intraprendere un percorso di studi all'Accademia Albertina di Torino, dove ha l'opportunità di studiare sotto la guida di maestri del calibro di Enrico Gamba e Andrea Gastaldi per la pittura, e A Lauro per l'incisione. Questo periodo di formazione si rivela fondamentale per lo sviluppo delle sue capacità artistiche e per la definizione del suo stile personale. Dopo gli studi all'Accademia Albertina, Turletti decide di trasferirsi a Firenze per lavorare con Adolfo Bignami, un altro passo importante nel suo percorso di crescita artistica. Durante la sua carriera, Turletti si dedica principalmente alla pittura di genere, rappresentando scene di vita quotidiana spesso caratterizzate da un sottile umorismo. Le sue opere rivelano una profonda comprensione della natura umana e una grande abilità nel catturare le sfumature emotive dei suoi soggetti. Nel 1880, Turletti ha l'opportunità di esporre alcune delle sue opere a Torino, presentando quadri come "Monsignore assisterà alla rappresentazione", "I martiri della grammatica", "La vigilia dell'Epifania", e altri, che ricevono un'accoglienza positiva da parte della critica e del pubblico. Queste esposizioni contribuiscono a consolidare la sua reputazione come artista di talento. Oltre alla pittura, Turletti si distingue anche nel campo dell'incisione, diventando un esperto nella riproduzione di opere d'arte attraverso tecniche come l'acquaforte. Questa abilità gli permette di diffondere le sue creazioni a un pubblico più ampio e di ottenere un notevole successo commerciale. Tra le sue opere più note, si ricordano "Catacomb", "Death of Pope Boniface", e "Il corriere del deserto", che dimostrano la sua maestria nell'uso dell'acquaforte. Turletti partecipa a numerose esposizioni in Italia, presentando le sue opere a Milano nel 1881 e a Roma nel 1883, dove continua a ricevere riconoscimenti per il suo lavoro. La sua produzione artistica include anche dipinti come "Il magnano of Turin" e "Illustrazione italiana", che rivelano il suo interesse per la rappresentazione di scene di vita popolare e per la cultura italiana dell'epoca. Celestino Turletti ha avuto un impatto significativo sul panorama artistico italiano del suo tempo, non solo attraverso le sue opere ma anche come mentore per altri artisti. Tra i suoi allievi si annovera Giuseppe Sauli D'Igliano, pittore di paesaggi alpini, che ha beneficiato della guida e dell'insegnamento di Turletti. La sua eredità artistica continua a essere apprezzata e studiata, come dimostrano le collezioni di incisioni conservate dalla Provincia di Lombardia e le numerose biografie e studi dedicati alla sua vita e opera. In conclusione, Celestino Turletti rappresenta una figura di spicco nell'arte italiana del XIX secolo, la cui opera abbraccia la pittura di genere e l'incisione con una maestria e una sensibilità che lo rendono un artista unico nel suo genere. La sua capacità di catturare l'essenza della vita quotidiana e di esprimere con delicatezza e umorismo le emozioni umane lo rende un artista ancora oggi ammirato e studiato.
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