Alighiero Boetti – vendite, valori e valutazioni quadri

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Quanto vale un’opera di Alighiero Boetti?

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Il valore di un’opera di Alighiero Boetti può variare notevolmente in base alla dimensione, al medium e ad altri fattori. Secondo, un piccolo lavoro su carta di Boetti può essere valutato tra 2.000 e 10.000 euro. I formati più grandi, come gli arazzi, possono essere molto più preziosi. Ad esempio, la stessa fonte riporta che gli arazzi più ricercati di Boetti, come le “Mappe” o “Tutto”, possono valere tra 500.000 e 2.000.000 di euro. A settembre 2022, una grande “Mappa” di Boetti è stata venduta all’asta da Sotheby’s a New York per un record di 8 milioni di dollari. La stessa fonte riporta che gli arazzi di Boetti da soli rappresentano il 50% del suo mercato. Altre opere, come i collage o i mixed media su carta, possono essere valutati tra 2.000 e 10.000 euro. È importante notare che il valore di un’opera d’arte può fluttuare nel tempo e può essere influenzato da fattori come la reputazione dell’artista, la rarità dell’opera e la domanda da parte dei collezionisti.

ELENCO DEGLI ARTISTI TRATTATI DALLA GALLERIA D’ARTE

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Alighiero Fabrizio Boetti (nato a Torino il 16 dicembre 1940 e morto a Roma il 24 aprile 1994) fu un artista di nazionalità italiana.

Insieme a Giovanni Anselmo, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini e Gilberto Zorio, fece parte del movimento Arte povera. In seguito, si allontanò da questo gruppo artistico.

Tra le sue opere più famose si annoverano tessuti di varie dimensioni in cui sono inclusi, divisi in griglie, aforismi e massime inventate dallo stesso artista (ad esempio, L’inevitabile sparizione della consuetudine, Da oggi a domani, Creare e ricreare, Non parto, non resto, Desidero il fuoco, Ho fame di vento, ecc.).

Boetti sviluppò sistemi personali in cui operare, spesso coinvolgendo altre persone. Talvolta, la geografia, la matematica, la geometria o i servizi postali costituivano la base delle sue scelte creative. Il suo lavoro metteva in discussione il tradizionale ruolo dell’artista, esplorando i concetti di serie, ripetizione e paternità dell’opera d’arte.

Dopo l’opera Gemelli, molti dei suoi lavori successivi hanno implicato un dualismo intenzionale nel processo creativo. Questa transizione si è verificata soprattutto dopo l’esperimento con materiali semplici, quando Boetti si trasferì a Roma e decise di ricominciare da zero, utilizzando una matita e un foglio di carta a quadretti.

I meccanismi creati per i suoi lavori rappresentano sistemi di pensiero che si applicano alle cose senza esaurirsi. Una volta stabilito il principio generativo, si distaccano da schemi soggettivi, consentendo una libertà simile a quella delle cose naturali nel loro auto-generarsi.

Boetti considerava la pittura come un “tradimento” degli ideali (artistici e politici) emersi nel ’68: dipingere significava per lui distaccarsi dal mondo reale, un distacco che guardava con disprezzo, essendo lui stesso coinvolto direttamente nel presente e nelle vicende del momento.

Biografia

Abbandona gli studi di Economia per dedicarsi all’arte. La sua formazione abbraccia filosofia, matematica e la cultura orientale. Negli anni ’60 inizia a dipingere, sperimentando con materiali industriali e oggetti di uso quotidiano. Esordisce nelle mostre d’arte e si unisce al movimento dell’Arte Povera.

Negli anni successivi, il suo interesse si concentra sull’arte concettuale, sperimentando con francobolli, telegrammi, e mappe mondiali tessute con bandiere nazionali. Viaggia spesso in Afghanistan, dove si lega alle comunità locali, lavorando con ricamatrici e aprendo un hotel.

Negli anni ’70 e ’80, la sua arte si evolve, includendo lavori con numeri, scritte e collaborazioni artistiche. Partecipa a mostre internazionali e continua a esplorare l’arte concettuale attraverso vari medium come la pittura, il ricamo, il disegno e la scultura.

Gli anni ’90 vedono un’intensa attività artistica, con mostre in vari paesi e progetti che coinvolgono la comunità artistica. Tuttavia, Boetti si ammala di tumore e, nonostante la malattia, continua a lavorare fino alla sua morte nel 1994. La sua eredità artistica continua a essere onorata attraverso mostre postume in tutto il mondo.

Mostre ed esposizioni di Alighiero Boetti

  1. 1967 – Galleria Christian Stein, Torino.
  2. 1967 – Galleria La Bertesca-Masnata, Genova.
  3. 1969 – “Io che prendo il sole a Torino il 24-2-1969”, Galleria Sperone, Torino.
  4. 1968 – “Shaman Showman”, Galleria De Nieubourg, Milano.
  5. 1973 – John Weber Gallery, New York.
  6. 1973 – “Mettere al mondo il mondo”, Sperone – Fischer Gallery, Roma.
  7. 1975 – Kunstmuseum Lucerna.
  8. 1978 – Kunsthalle Basel, curata da Jean-Christophe Amman.
  9. 1978 – Galleria Paul Maenz, Colonia.
  10. 1981 – Galerie Chantal Crousel, Parigi.
  11. 1990 – “XLIV Biennale di Venezia”, Venezia.
  12. 1992-1993 – “Synchronizitat als ein Prinzip akausaler Zusammenhange”, Kunstverein, Bonn; Westfalischer Kunstverein, Münster; Kunstmuseum, Lucerna.
  13. 1993 – “Alternando da 1 a 100 e viceversa”, Centre National d’Art Contemporain de Grenoble, Grenoble, Francia; The Museum of Contemporary Art, Los Angeles, California; P.S.1 Museum, Long Island City, New York.
  14. 1994 – “Alighiero e Boetti” taking place within the project “Origin and Destination,” Societe des Expositions du Palais des Beaux-Arts de Bruxelles.
  15. 1996-1997 – “Alighiero Boetti,” Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino; Musee d’Art Moderne, Villeneuve d’Ascq, Francia; Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig, Vienna.
  16. 1998 – “Alighiero Boetti: Mettere al mondo il mondo”, Museums für Moderne Kunst, and Galerie Jahrhunderthalle Hoechst, Frankfurt am Main.
  17. 1999 – “Boetti; the maverick spirit of Arte Povera”, Whitechapel Art Gallery, Londra.
  18. 2004 – “Quasi Tutto”, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Bergamo.
  19. 2009 – “ALIGHIERO & BOETTI. Mettere all’Arte il Mondo”, Napoli, MADRE.
  20. 2010-2011 – “Alighiero Boetti: estrategia de juego”, Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid.
  21. 2012 – “Alighiero Boetti: Game Plan”, Tate Modern, Londra.
  22. “Mappe” (Alighiero Boetti, Luciano Fabro, Riccardo Gusmaroli, Piero Pizzi Cannella, Salvo), Galerie Di Meo, Parigi.

Mostre Collettive:

  1. 1967 – “Arte Povera” Galleria La Bertesca-Masnata; Università di Genova.
  2. 1969 – “When Attitudes Become Form”, curata da Halarld Szeemann, Kunsthalle, Berna; Museum Haus Lange, Krefeld; ICA, Londra.
  3. 1970 – “Processi di pensiero visualizzati”, Kunstmuseum, Lucerna.
  4. 1972 – “Documenta 5”, Kassel; “XXXVI Biennale di Venezia”, Venezia; “X Quadriennale”, Roma.
  5. 1974 – “Eight Contemporary Artists”, Museum of Modern Art, New York.
  6. 1975 – “VIII Biennale di S. Paolo”, San Paolo.
  7. 1978 – Kunsthalle, Basilea (a cura di Jean-Christophe Amman); “Dalla natura all’arte – dall’arte alla natura” Biennale di Venezia, Venezia.
  8. 1980 – Biennale di Venezia, Venezia.
  9. 1981 – “Identite Italienne, L’art en Italie depuis 1959”, Centre Georges Pompidou, Parigi; “Duetto – Alighiero Boetti & Ettore Sottsass”, A.A.M. Architettura Arte Moderna Coop, Roma.
  10. 1982 – “Documenta 7”, Kassel, direttore artistico Rudi Fuchs.
  11. 1984 – “Il modo italiano”, California State University, Los Angeles, California.
  12. 1985 – “Arte povera – dell’arte povera al 1985”, Placido de Velázquez, Placido de Cristal, Parc del Retiro, Madrid; “Italienische Kunst”, Castello di Rivoli, Rivoli; “Knot Arte Povera”, P.S. 1, New York.
  13. 1986 – “XLII Biennale di Venezia”, Venezia; “Il Cangiante”, PAC, Milano.
  14. 1989 – “Magiciens de la Terre”, Centre Georges Pompidou, Parigi.
  15. 1990 – “XLIV Biennale di Venezia” (sala personale – Premio Speciale della Giuria), Venezia.
  16. 1991 – “L’Arte Povera”, Kunstverein, Monaco.
  17. 1992 – “Reperti”, Museo Nacional de Beles Artes, Rio de Janeiro.
  18. 1994 – “Mapping”, The Museum of Modern Art, New York; “Worlds Envisioned”, Dia Center For The Arts, New York; “The Italian Metamorphosis, 1943 – 1968”, Solomon R. Guggenheim Museum, New York.
  19. 1995-1996 – “Tradition & Innovation: Italian Art since 1945”, National Museum of Contemporary Art, Seul, Corea.
  20. 1996 – “Tenth Biennale of Sydney”, Sydney, Australia.
  21. 1997-1998 – “Arte Italiana, 1945-1995: il visibile e l’invisibile”, Aichi Prefectural Museum of Art, Nagoya; Museum of Contemporary Art, Tokyo; Yonago City Museum of Art, Tottori; Hiroshima City Museum of Contemporary Art.
  22. 1997-2000 – “Arte Povera: Arbeiten und Dokumente aus der Sammlung Goetz, 1958 bis heute”, Neues Museum Weserburg Brema; Kunsthalle Norimberga; Kölnischer Kunstverein; Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig Wien, Palais Lichtenstein, Vienna; Konsthalle Göteborg, Svezia; Sammlung Goetz, Monaco.
  23. 2000 – Centre de Culture Contemporaine, Barcellona.
  24. 2000-2001 – “Le Temps, vite”, Musée national d’art moderne, Centre Georges Pompidou, Parigi; Palazzo delle esposizioni, Roma.
  25. 2001 – XLIX Biennale di Venezia, Padiglione Italia; “Zero to Infinity: Arte Povera”, Tate Modern, Londra; MOCA at the Geffen Contemporary, Los Angeles, 2002.

VENDITA DELLE OPERE DI Alighiero Boetti, STIME E ACQUISTI

Per quanto riguarda la vendita dei quadri realizzati dal rinomato artista, si consiglia di contattare un’operatore di mercato al fine di studiare l’opera, capirne e giustificarne l’autenticità ed evitare qualsiasi tipo di problematica.

Affidarsi ad un operatore professionale vi semplificherà ogni procedura e massimizzerà il profitto che realizzerete dalla vendita dell’opera.

OPERE IN ESPOSIZIONE PERMANENTE DI Alighiero Boetti

Alighiero Boetti, attraverso la sua esplorazione artistica, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’arte contemporanea, e le sue opere sono ora testimonianza di genio creativo e di profonda intuizione espressiva nei musei e nelle collezioni di tutto il mondo.

Immagina di passeggiare attraverso le sale del MAMbo, il Museo d’arte moderna di Bologna: qui, le opere di Boetti catturano lo sguardo dei visitatori, trasmettendo un’aura di complessità e ingegno artistico che è unica nel suo genere. Si trovano anche nel Museo d’arte contemporanea di Rivoli, in quella magica cornice che accoglie l’avanguardia artistica con rispetto e devozione.

E poi, a Roma, nel Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, la sezione d’arte figurativa ospita creazioni che sono vere e proprie finestre sull’immaginazione e la maestria di Boetti, raccontando storie uniche che sfidano la convenzionale definizione dell’arte.

Le sue opere, avvolte in una sorta di misticismo visivo, trovano spazio anche nella Ghisla Art Collection di Locarno, in una collezione che celebra l’ecletticità e la bellezza della creazione artistica.

E che dire della presenza delle sue opere nel CSAC Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma? Qui, l’eredità di Boetti diventa parte integrante di un patrimonio culturale, un ponte tra passato, presente e futuro dell’arte contemporanea.

Infine, la Collezione Terrae Motus, custodita nella regale cornice della Reggia di Caserta, accoglie le opere di Boetti con rispetto reverenziale, offrendo agli spettatori l’opportunità di immergersi in mondi creativi stratificati e complessi.

PRODUZIONE ARTISTICA DI Alighiero Boetti

Alighiero Boetti è stato un artista visionario, celebre per la sua produzione artistica che abbracciava concetti di dualità, ordine e casualità. La sua opera è stata un intreccio di concetti filosofici, politici e artistici che si sono manifestati attraverso una varietà di medium, tecniche e concetti innovativi.

Uno dei suoi contributi più iconici è stato il lavoro sul concetto di dualità, esplorando il contrasto tra elementi opposti come ordine e casualità, individuale e collettivo, costanza e cambiamento. Questo si è riflesso in molte delle sue opere, ad esempio nelle sue “Mappe”, tessuti intricati che rappresentano il mondo in un equilibrio precario tra ordine e casualità.

Boetti è stato anche un pioniere nell’uso di sistemi di collaborazione e organizzazione per creare arte. Il suo progetto più famoso è stato la realizzazione delle sue “Arazzi”, in cui ha coinvolto artigiani in Afghanistan per tessere elaborate opere che univano testo, colori e geometrie, spesso integrando concetti poetici e concettuali.

La sua pratica artistica è stata multiforme, comprendendo disegni, sculture, dipinti, lavori concettuali e molto altro. Attraverso l’uso di numeri, parole e mappe, Boetti ha esplorato le dinamiche della comunicazione umana e la costruzione di significati.

Le sue opere sono state esposte in tutto il mondo, testimoniando la sua influenza e rilevanza nell’arte contemporanea. La sua produzione artistica continua a ispirare artisti e spettatori, offrendo una prospettiva unica sull’interconnessione tra arte, filosofia e società.

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Archivio Alighiero Boetti: link

ELENCO DEGLI ARTISTI DI MAGGIORE INTERESSE DELLA GALLERIA:

CARLA ACCARDI

FRANCO ANGELI

GIACOMO BALLA

ALIGHIERO BOETTI

AGOSTINO BONALUMI

ANTONIO BUENO

ENRICO CASTELLANI

GIORGIO DE CHIRICO

FORTUNATO DEPERO

PIERO DORAZIO

TANO FESTA

GIOSETTA FIORONI

LUCIO FONTANA

PINOT GALLIZIO

RENATO MAMBOR

ACHILLE PERILLI

MICHELANGELO PISTOLETTO

ARNALDO POMODORO

MARIO SCHIFANO

GIULIO TURCATO