La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Achille Tominetti ( Milan 1848 - Miazzina 1917). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Achille Tominetti nacque a Milano il 1º ottobre 1848 in una famiglia originaria di Miazzina, un piccolo paese situato sulle alture del Lago Maggiore. I suoi genitori erano commercianti di latte, una professione che li aveva portati a trasferirsi a Milano per vendere il prodotto dei loro animali. Fin da giovane, Tominetti manifestò un'inclinazione per l'arte, che lo portò a iscriversi all'Accademia di Brera nel 1866. Qui, sotto la guida di Luigi Riccardi, si dedicò allo studio del paesaggio, instaurando anche un'importante amicizia con il pittore Eugenio Gignous. Durante i suoi anni di formazione, Tominetti sviluppò un forte legame con la natura e il paesaggio, che divennero i soggetti principali delle sue opere. Tuttavia, spinto da necessità economiche, nel 1872 fece ritorno a Miazzina con la sua famiglia, dove iniziò a lavorare come agricoltore. Nonostante ciò, continuò a dipingere e a inviare le sue opere alle esposizioni di Milano, Torino e Genova, ottenendo un certo riconoscimento nel filone del Naturalismo lombardo. La svolta nella carriera di Tominetti avvenne quando fu chiamato dalla famiglia Troubetzkoy per impartire lezioni di pittura al figlio Pietro presso la loro villa di Ghiffa. Questa opportunità gli permise di ampliare i suoi contatti con la committenza aristocratica e alto-borghese e di stringere un fecondo sodalizio artistico con Vittore Grubicy De Dragon. Fu proprio l'influenza di Grubicy a condurre Tominetti verso un divisionismo crepuscolare, arricchito da suggestioni simboliche, che caratterizzò la sua produzione artistica degli anni novanta. Nel corso della sua vita, Tominetti partecipò a numerose esposizioni, sia in Italia che all'estero, e le sue opere furono apprezzate da critici e collezionisti. Il suo stile si evolse nel tempo, passando dal Naturalismo lombardo a una forma di divisionismo che rifletteva la sua profonda connessione con il paesaggio e la natura. Utilizzò anche la fotografia come mezzo per catturare la realtà delle campagne che lo circondavano, una pratica che testimonia la sua costante ricerca di autenticità nella rappresentazione del paesaggio. Nel 1911, la Galleria Grubicy organizzò una personale di Tominetti a Verbania, esponendo quarantotto tele che costituirono il primo nucleo di opere del Museo del Paesaggio. Questa mostra rappresentò un importante riconoscimento del suo contributo all'arte italiana e consolidò la sua reputazione come uno dei principali esponenti del divisionismo. Achille Tominetti morì nella sua casa di Miazzina il 1º luglio 1917, lasciando un'eredità artistica di grande valore. Le sue opere, ispirate alla realtà rurale di Miazzina e del Lago Maggiore, ma anche ai boschi e alle montagne del Verbano, continuano a essere apprezzate per la loro capacità di trasmettere la bellezza e l'atmosfera dei paesaggi italiani. Tominetti è ricordato non solo come un talentuoso pittore, ma anche come un artista che ha saputo interpretare con sensibilità e originalità il mondo che lo circondava, diventando un punto di riferimento importante per le generazioni future.
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