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Giovanni Battista Todeschini, nato a Lecco il 9 giugno 1857 e deceduto a Milano nel 1938, è stato un pittore italiano che ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama artistico tra il XIX e il XX secolo. Nipote dello scienziato Antonio Stoppani, Todeschini ha mostrato fin da giovane una spiccata inclinazione per il disegno e l'arte, tanto da iscriversi all'Accademia di Brera a Milano. Tuttavia, la sua permanenza in Accademia fu breve, meno di un anno, dopo il quale decise di intraprendere un percorso di formazione autodidatta che lo portò a viaggiare nei principali centri artistici italiani. La sua carriera artistica si è concentrata principalmente sull'affresco e sul ritratto, due generi nei quali Todeschini ha saputo esprimere al meglio la sua maestria e sensibilità. Tra le sue opere più note, si ricorda il "Ritratto di Bernardino Luini", un affresco situato in una delle lunette del cortile di Brera, che gli valse il prestigioso premio Mylius. La sua abilità nel ritratto si manifesta anche in altre opere significative come il "Ritratto di Ermenegildo Castiglioni", conservato nella Quadreria dell'Ospedale Maggiore di Milano, e il "Ritratto di Antonio Stoppani", esposto nel Municipio di Lecco. Oltre ai ritratti, Todeschini si è dedicato con passione al paesaggio, interpretando con sensibilità e maestria le vedute della sua terra natale, Lecco, ma anche di Como e della Liguria. La sua cifra stilistica, maturata a partire dagli anni Ottanta dell'Ottocento, si caratterizza per una profonda attenzione al dettaglio e per una sensibilità cromatica che riesce a catturare l'essenza dei luoghi rappresentati. Nel corso della sua carriera, Todeschini ha avuto l'opportunità di collaborare con altri artisti, tra cui Giuseppe Mentessi, con il quale ha decorato la loggia del Palazzo della Permanente a Milano. Queste collaborazioni testimoniano la sua apertura verso le diverse espressioni artistiche e la sua capacità di lavorare in sinergia con altri pittori. La sua partecipazione all'Esposizione di Milano del 1906, in occasione dell'apertura del nuovo Valico del Sempione, con le opere "Le stiratrici" e "Paesaggio", dimostra il riconoscimento del suo talento e la sua capacità di interpretare temi quotidiani con profondità e sensibilità. Queste opere, insieme ai numerosi affreschi realizzati per chiese della Lombardia, contribuiscono a delineare il profilo di un artista poliedrico, capace di spaziare tra generi diversi mantenendo sempre un alto livello qualitativo. La formazione di Todeschini, sebbene in gran parte autodidatta, è stata arricchita dai suoi viaggi e dallo studio degli antichi maestri, che gli hanno permesso di sviluppare uno stile personale e riconoscibile. La sua opera, infatti, si colloca all'interno del contesto artistico dell'epoca con una voce unica, che riflette la sua profonda conoscenza della tradizione pittorica italiana e la sua capacità di rinnovarla attraverso la sua sensibilità artistica. In conclusione, Giovanni Battista Todeschini rappresenta una figura di spicco nell'arte italiana tra il XIX e il XX secolo, un artista che ha saputo interpretare con maestria e sensibilità i generi dell'affresco e del ritratto, lasciando un'eredità di opere che continuano a essere apprezzate per la loro bellezza e profondità. La sua vita e la sua opera testimoniano l'impegno di un artista che, attraverso il suo talento e la sua dedizione, ha saputo esprimere la ricchezza e la complessità del mondo che lo circondava.
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