La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Michele Tedesco ( Moliterno 1834 - Naples 1918 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Michele Tedesco fu un pittore italiano nato il 24 agosto 1834 a Moliterno, in Basilicata, e morto a Napoli il 3 febbraio 1917. La sua vita fu segnata da importanti vicende storiche e culturali che si susseguirono in Europa tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, e la sua arte riflette la complessità di questo periodo di transizione. Dopo l'abbandono della famiglia da parte del padre, Michele fu affidato allo zio materno, l'abate Antonio Racioppi, nel vicino villaggio di Spinoso. Questo zio, una figura di spessore culturale e pedagogista di idee liberali, ebbe un ruolo fondamentale nella formazione del giovane Michele, introducendolo agli ambienti intellettuali e politici di Napoli. Con il sostegno della Provincia di Basilicata, Tedesco si dedicò agli studi artistici, frequentando il Regio Istituto di Belle Arti di Napoli e lavorando con i pittori del circolo di Vicolo San Mattia. Nel 1860, Tedesco si arruolò nella Guardia Nazionale e si trasferì a Firenze, dove entrò in contatto con gli artisti del Caffè Michelangelo, come Diego Martelli e Telemaco Signorini. Durante questo periodo, Tedesco aderì al movimento dei Macchiaioli, un gruppo di artisti che sperimentava un nuovo tipo di pittura, rompendo con la tradizione e le regole dell'arte classica attraverso l'uso di macchie e forti contrasti luminosi. A Firenze, Tedesco incontrò la pittrice tedesca Julia Hoffmann, che sposò nel 1873. La coppia si trasferì a Portici, dove Tedesco lavorò come maestro di pittura e insegnò disegno. La moglie di Tedesco, oltre ad essere la compagna di una vita, fu anche una fonte di stimoli culturali e lo accompagnò nei numerosi viaggi che la coppia intraprese in Europa. Sul piano artistico, Tedesco trascorse un periodo di importanti riconoscimenti sia in Italia che all'estero. Partecipò a esposizioni di prestigio, come l'Esposizione Universale di Parigi del 1878 e l'Esposizione Italiana di Londra nel 1888. In quest'ultima occasione, il suo dipinto "I Sibariti" fu scelto dal Governo italiano per essere donato alla città di Londra in segno di gratitudine. Nel corso della sua carriera, Tedesco esplorò vari stili e correnti artistiche. Dopo il suo ritorno in Campania, la sua arte si caratterizzò per una composizione forbita e misurata e un linguaggio colto e raffinato, aperto alle influenze dei pittori inglesi e tedeschi. La dimensione dei suoi dipinti mutò, passando dalle piccole tavolette macchiaiole al grande formato, suggerito dalle imponenti tele ammirate in Germania. Tedesco fu anche influenzato dal simbolismo, come si può vedere nel suo dipinto "La tempesta" del 1883. La sua arte rifletteva le poetiche del naturalismo e esplorava i valori più profondi del nuovo stato sociale italiano, offrendo spazio agli affetti veri e all'intimità della famiglia riunita. Nel 1890, Tedesco fu eletto a una cattedra presso l'Istituto di Belle Arti di Napoli, dove godette di grande stima e riconoscimento critico. Dal 1894, fu professore di disegno dalla statua all'Accademia di Belle Arti di Napoli, incarico che mantenne fino alla morte. Tra le sue opere più note, vi è una grande tela del 1877 che raffigura "Una scuola pitagorica invasa dai Sibariti", conservata nella Guildhall Art Gallery di Londra. Nel 2012, si tenne una grande retrospettiva del lavoro di Tedesco, riconoscendo il suo contributo alla storia dell'arte italiana. Michele Tedesco fu un artista che visse intensamente, testimone e partecipe delle trasformazioni culturali e politiche del suo tempo. La sua arte, che spaziava dal realismo macchiaiolo al simbolismo, rifletteva la sua ricerca costante di nuove forme espressive e la sua apertura verso le correnti artistiche europee. La sua eredità artistica continua a essere apprezzata e studiata, come dimostrano le mostre e le pubblicazioni dedicate alla sua opera.
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