La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Andrea Tavernier ( Turin 1858 - Grottaferrata 1932). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Andrea Tavernier, nato a Torino il 23 dicembre 1858 e deceduto a Grottaferrata nel 1932, è stato un pittore italiano che ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama artistico del suo tempo, principalmente attraverso i suoi paesaggi e vedute urbane. La sua formazione artistica iniziò all'Accademia Albertina di Torino, dove fu allievo di Andrea Gastaldi, un maestro che influenzò profondamente il suo approccio alla pittura, sebbene Tavernier sviluppasse in seguito uno stile distintamente personale. Tavernier esordì nel panorama artistico esponendo il dipinto "Aurea Primaverili" all'Esposizione Promotrice di Torino nel 1884, seguito da "Contrasti" nel 1888, quest'ultimo riprodotto in incisione per il catalogo da Carlo Chessa. Questi primi successi segnarono l'inizio di una carriera caratterizzata da frequenti viaggi, durante i quali l'artista cercava ispirazione lungo la costa adriatica e a Roma, città che divenne una fonte inesauribile di soggetti per le sue opere. La sua partecipazione alla Biennale di Venezia fu significativa e costante, culminando nel 1922 con una mostra personale che presentava 36 delle sue opere. Questi eventi non solo consolidarono la sua reputazione in Italia ma gli permisero anche di guadagnare riconoscimento internazionale. Il lavoro di Tavernier si distingue per la sua "solitaria comunione con la natura", come evidenziato dalla sua capacità di catturare effetti di luce vividi attraverso l'uso di colori puri e densi. Questa caratteristica divenne una firma del suo stile, permettendogli di esprimere una fresca espressività soprattutto nei suoi soggetti di montagna, che gli valsero notorietà fin dal primo periodo della sua carriera. La sua inclinazione verso le contrapposizioni cromatiche lo avvicinò all'area divisionista, sebbene non abbracciasse completamente la scientificità del metodo divisionista. Oltre ai paesaggi, Tavernier si dedicò anche alla rappresentazione di scene di vita quotidiana, come dimostra il suo dipinto "Mattino Autunnale" (1902), che ritrae Giulia Maria Cardona, una lontana cugina del pittore. Quest'opera, conservata alla Galleria d'Italia a Milano, è particolarmente significativa per la sua capacità di catturare l'essenza della vita rurale italiana con una delicatezza e un'intimità che trascendono il semplice ritratto paesaggistico. La vita e l'opera di Tavernier furono profondamente radicate nella sua terra natale, il Piemonte, e nelle regioni circostanti, come dimostrato dai suoi frequenti soggiorni e dalle sue rappresentazioni di paesaggi locali. Tuttavia, la sua arte trascende i confini regionali, offrendo uno sguardo universale sulla bellezza della natura e sulla condizione umana. Giulia Maria Cardona, la figura centrale di "Mattino Autunnale", è un esempio della capacità di Tavernier di infondere dignità e profondità emotiva nei suoi soggetti. Nonostante la mancanza di fotografie di Cardona, il dipinto di Tavernier rimane l'unica testimonianza conosciuta della sua esistenza, conferendo all'opera un valore storico e personale aggiuntivo. La morte di Tavernier nel 1932 segnò la fine di un'era per la pittura paesaggistica italiana, ma il suo lascito continua a vivere attraverso le sue opere, che sono conservate in importanti collezioni pubbliche e private. La sua capacità di catturare la luce e il colore, insieme alla sua profonda connessione con la natura e la vita quotidiana, rendono le sue opere un contributo prezioso alla storia dell'arte italiana.
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