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Josep Maria Tamburini i Dalmau nacque il 4 dicembre 1856 a Barcellona, in una famiglia dove l'arte aveva già un ruolo importante, dato che suo padre, Celestí Tamburini i Valls, era un argentiere. La sua formazione artistica iniziò alla Escola de la Llotja, dove studiò sotto la guida di Antoni Caba, un pittore di rilievo dell'epoca. La sua educazione artistica proseguì a Parigi, dove lavorò con Léon Bonnat, un artista francese noto per i suoi ritratti e per essere stato insegnante di molti pittori famosi. Successivamente, Tamburini si trasferì in Italia, dove soggiornò a Roma e Napoli, venendo influenzato da Domenico Morelli e Gioacchino Toma, due figure chiave della scena artistica italiana. Dopo il suo ritorno a Barcellona, Tamburini iniziò a pubblicare articoli, recensioni e disegni su giornali come La Vanguardia e L'Avenç. Iniziò anche a esporre le sue opere alla Sala Parés, una galleria che sarebbe diventata un punto di riferimento per gli artisti catalani. Nel 1888, la sua carriera prese una svolta significativa quando gli fu assegnata una medaglia d'argento all'Esposizione Universale di Barcellona, un riconoscimento che segnò il suo ingresso nel panorama artistico internazionale. Inizialmente, Tamburini si dedicò a opere di carattere storico, ma con il tempo si allontanò dal Realismo per avvicinarsi al Simbolismo, sviluppando un interesse per i Preraffaelliti inglesi. Questa transizione si rifletté nelle sue opere, che acquisirono una qualità "letteraria", spesso ispirate a temi mitologici, religiosi e allegorici. La sua arte si caratterizzò per l'uso di colori vivaci e per una certa idealizzazione dei soggetti rappresentati. Tamburini partecipò a varie edizioni delle Exposiciones Nacionales de Bellas Artes a Madrid e fu membro della Junta de Museus de Catalunya, contribuendo attivamente alla vita culturale della regione. Inoltre, insegnò alla Escola de la Llotja, dove aveva studiato da giovane, trasmettendo la sua conoscenza alle nuove generazioni di artisti. Nel 1900, Tamburini fu tra i cofondatori della "Societat Artística i Literària de Catalunya", un'istituzione che mirava a promuovere le arti e la letteratura in Catalogna. Continuò a contribuire con vari periodici per tutta la vita, dimostrando un impegno costante nel campo della critica d'arte e della divulgazione culturale. Le opere di Josep Maria Tamburini sono conservate in importanti istituzioni culturali, tra cui il Museu Nacional d'Art de Catalunya (MNAC), la Galeria de Catalans Il·lustres e la Biblioteca Museu Víctor Balaguer a Vilanova i la Geltrú. Queste collezioni testimoniano l'importanza del suo contributo artistico e la varietà dei suoi lavori, che spaziano dalla pittura alla grafica, dall'illustrazione alla critica d'arte. Tamburini morì nel 1932 a Barcellona, lasciando un'eredità artistica significativa che continua a essere studiata e apprezzata. La sua vita e la sua opera sono un esempio dell'evoluzione dell'arte catalana tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX, un periodo di grandi cambiamenti e sperimentazioni artistiche. La sua figura rimane un punto di riferimento per gli studiosi del Simbolismo e per coloro che si interessano alla storia dell'arte catalana e spagnola.
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