La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Arturo Stagliano ( Cuglionesi 1867 - Torino 1936 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Arturo Stagliano, nato il 10 marzo 1867 a Guglionesi, in provincia di Campobasso, e deceduto nel 1936 a Torino, è stato un artista poliedrico italiano, noto principalmente per le sue sculture, ma anche per le sue opere pittoriche e medaglistiche. La sua formazione artistica iniziò all'Accademia di Belle Arti di Napoli, dove fu allievo del celebre pittore Domenico Morelli (1823-1901). Questo periodo formativo fu fondamentale per lo sviluppo delle sue prime competenze artistiche, in particolare nella pittura, che lo vide esporre opere come "Fiore appassito" alla Mostra della Società Promotrice delle Belle Arti di Napoli nel 1887, e successivamente "Regalo di nozze" e "Fiori" nella stessa sede nel 1891. Dopo gli studi, la sua vita prese una svolta significativa quando conobbe lo scultore piemontese Leonardo Bistolfi (1859-1933) ad Anacapri. Questo incontro fu decisivo per Stagliano, che decise di trasferirsi a Torino nel 1904 per lavorare nello studio di Bistolfi, dove perfezionò le sue tecniche scultoree. Durante questo periodo, Stagliano iniziò a esplorare più profondamente la scultura, realizzando opere importanti come la statua di Sant'Anselmo ad Aosta nel 1909 e diversi monumenti ai caduti della prima guerra mondiale, tra cui quelli a Novara (1925-26), Cuneo (1934), Alba (1924) e Treviso (1926-31). Quest'ultimo, intitolato "Gloria", è considerato il capolavoro artistico di Stagliano e fu inaugurato il 4 novembre 1931 alla presenza del re Vittorio Emanuele III. Oltre alle sue sculture monumentali, Stagliano fu anche un apprezzato medaglista e pittore. La sua produzione pittorica, sebbene meno conosciuta, comprendeva principalmente ritratti femminili che spaziavano da popolane a nobildonne, musiciste e bambine. Tra i suoi dipinti, alcuni riguardavano il mondo delle zampogne, come "Novena ciociara" e "Zampognaro e ragazza". La sua abilità nel ritratto fu evidente anche nella scultura, come dimostrano i suoi bronzetti, tra cui "Centauro", "Falciatore", "Nudo di donna", "Nudo maschile", "Soldato", "Uomo con ovino", "Resanata resurgo", "Testa di donna", "Testa di giovane uomo", "Allegorical Cup", "Fauno", "Maternità" e "Giavellottista". Nonostante il successo e il riconoscimento ottenuti in vita, Arturo Stagliano cadde rapidamente in oblio dopo la sua morte. La sua opera fu penalizzata dalla scarsa attenzione riservata all'arte plastica del periodo, e solo recentemente è stata oggetto di una riscoperta critica. Tra il 1999 e il 2000, il Comune di Montevarchi organizzò una mostra retrospettiva dedicata all'artista, che contribuì a riportare alla luce la complessità e la ricchezza della sua produzione artistica. La vita e l'opera di Arturo Stagliano rappresentano un esempio significativo dell'arte italiana di fine Ottocento e primo Novecento, caratterizzata da un intenso dialogo tra pittura e scultura. La sua capacità di muoversi con disinvoltura tra diversi media e generi artistici, insieme alla sua profonda sensibilità estetica, lo rendono una figura unica nel panorama artistico del suo tempo. La sua eredità continua a essere esplorata e apprezzata da studiosi, critici e appassionati d'arte, che riconoscono in lui un artista di straordinario talento e versatilità.
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