La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Giovanni Squarcina ( Zara 1825 - Venezia 1891). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Giovanni Squarcina, nato l'11 settembre 1825 a Zara, nell'attuale Croazia, e deceduto il 29 dicembre 1891 a Venezia, è stato un pittore italiano la cui vita e opera si intrecciano strettamente con la storia artistica e culturale del XIX secolo. La sua biografia è un viaggio attraverso l'arte, la determinazione e le sfide di un artista che, nonostante le avversità, ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama artistico italiano. Fin dalla giovane età, Squarcina mostrò una naturale inclinazione per la pittura, un talento che si scontrò con le aspettative del padre, il quale desiderava che il figlio seguisse la professione di gioielliere. Tuttavia, la passione per l'arte prevalse grazie al sostegno della madre che, comprendendo il potenziale del figlio, lo portò a Venezia all'età di 17 anni. Qui, Squarcina iniziò i suoi studi presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia, frequentando dal 1842 al 1848 e avendo come maestri figure di spicco quali Michelangelo Grigoletti, Francesco Bagnara, Tranquillo Orsi, Federico Moja, Antonio Diedo e Giuseppe Borsato. La formazione accademica fu solo l'inizio di un percorso che lo vide viaggiare e studiare le opere d'arte conservate nelle città italiane più ricche di storia artistica, come Roma, Firenze e Bologna, grazie a una borsa di studio vinta nel 1857. Queste esperienze arricchirono notevolmente il suo bagaglio culturale e artistico, influenzando profondamente il suo stile e la sua produzione. Uno dei capolavori di Squarcina, che testimonia la sua maestria e la sua dedizione all'arte, è "L'abiura di Galileo Galilei davanti al Tribunale della Sacra Inquisizione", un'imponente tela (19 per 13 piedi) su cui lavorò per dieci anni. Quest'opera, che rappresenta un momento cruciale della storia della scienza e della cultura italiana, riflette la profondità della ricerca storica e la capacità di Squarcina di trasmettere intensità emotiva e riflessione critica attraverso la pittura. Nonostante le difficoltà incontrate nel vendere l'opera, essa rimane una testimonianza della sua abilità e del suo impegno artistico. Oltre a questo grande lavoro, Squarcina si dedicò anche alla realizzazione di ritratti e quadri di soggetto sacro, dimostrando versatilità e attenzione al dettaglio. Tra le sue opere si ricordano una "Via Crucis" per Neresi della Brazza, un "San Giovanni Battista nel deserto" per Cattaro, e numerosi ritratti che rivelano la sua capacità di catturare l'essenza dei suoi soggetti. Nonostante il riconoscimento ottenuto in vita, esponendo le sue opere nelle principali città italiane e ricevendo lodi e incoraggiamenti, gli ultimi anni della vita di Squarcina furono segnati da difficoltà economiche e da una quasi totale cecità che lo costrinse a ridurre la sua attività artistica. Morì a Venezia nel 1891, quasi dimenticato dal grande pubblico, ma lasciando un'eredità di opere che continuano a testimoniare il suo talento e la sua passione per l'arte. La storia di Giovanni Squarcina è quella di un artista che, nonostante le sfide e le avversità, perseguì con determinazione la sua vocazione, contribuendo significativamente al patrimonio artistico italiano del XIX secolo. Le sue opere, caratterizzate da una profonda sensibilità e da una ricca espressività, continuano a essere apprezzate e studiate, offrendo spunti di riflessione sulla storia, sulla cultura e sull'arte di un'epoca di grande fermento.
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