La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Emilio Sobrero ( Torino 1890 - Roma 1964). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Emilio Sobrero è stato un pittore italiano, nato a Torino il 9 dicembre 1890, figlio di Carolina Abbado e Giovanni Sobrero. Il padre, medico di professione, esercitava a Torino ed era fratello del giornalista Cesare Sobrero. La famiglia Sobrero aveva origini a Diano d’Alba, nelle Langhe, e possedeva una villa estiva chiamata La Pineta. La residenza torinese si trovava in via Giulia 63, dove Emilio Sobrero crebbe e si formò in un ambiente familiare culturalmente stimolante, frequentando i cugini Abbado, tra cui Marcello, pianista, e Claudio, direttore d'orchestra. Emilio Sobrero aveva un fratello, Mario Sobrero (1883-1948), noto per le sue attività di scrittore, giornalista, direttore della “Illustrazione del Popolo”, drammaturgo, inviato speciale e corrispondente di guerra. Tra i due fratelli vi era un forte legame affettivo e intellettuale che si tradusse in collaborazioni artistiche e letterarie. Dopo aver completato gli studi classici a Torino, Emilio Sobrero si iscrisse all’Accademia Albertina di Belle Arti, che frequentò per tre anni. La sua formazione artistica fu segnata da un precoce distacco dalle regole accademiche e dalla pittura tradizionale, che lo portarono a sviluppare uno stile personale e moderno, pur rimanendo fedele alla tradizione. Nel 1915, Sobrero partecipò a una mostra collettiva promossa dal Circolo degli Artisti e dalla Società d’Incoraggiamento alle Belle Arti. Successivamente, aprì uno studio in via Tomassetti 16 e poi in viale Giulio Cesare a Torino. Le sue opere iniziarono a ricevere riconoscimenti e apprezzamenti, come testimoniato da una lettera di Lionello Venturi che elogiava il suo autoritratto. Nel 1928, Sobrero si trasferì a Parigi, dove ritrovò parte dei suoi amici torinesi e si sposò con Matilde Cabutti di Bossolasco, figlia del pittore Filippo Cabutti. A Roma, tenne una mostra personale alla Galleria di Roma, presentando nudi, ritratti, paesaggi e nature morte. Durante gli anni '20 e '30, Sobrero espose in numerose mostre sia in Italia che all'estero, tra cui la mostra degli Artisti italiens contemporains al Musée Rath di Ginevra e le Internazionali Veneziane, dove partecipò dal 1928. Le sue opere furono esposte anche in Svizzera, Olanda, Svezia, Stati Uniti e Francia. Alla II Quadriennale Romana del 1935, Sobrero espose sette opere, tra cui bozzetti per le scene e i costumi di opere teatrali. Sobrero si dedicò anche alla scenografia e alla decorazione d'interni, realizzando il Bar della Biennale di Monza e lavorando come decoratore per importanti produzioni teatrali. Il suo stile pittorico era caratterizzato da un'attenzione particolare alla luce e al colore, con una costruzione formale che mostrava influenze del ritorno all'ordine e del realismo magico. Nel corso degli anni '40, Sobrero smise di esporre, ma il suo successo continuò grazie alle raffigurazioni di Roma, che trattava con un impasto pittorico denso e carico di ombre e luci. Le sue opere narravano la quotidianità con una costruzione cromatica solida e originale, integrando lo spazio solenne e silenzioso del Novecento con una funzione tonale di grande impatto. Emilio Sobrero morì a Roma nel 1964, lasciando un'eredità artistica significativa. Le sue opere sono presenti in importanti raccolte pubbliche e private e continuano a essere apprezzate per la loro modernità e sincerità espressiva. Il suo contributo all'arte figurativa italiana tra le due guerre lo rende uno dei protagonisti più significativi di quel periodo, con un'arte che, pur rimanendo fedele alla tradizione, ha saputo interpretare la modernità con un linguaggio personale e distintivo.
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