La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Gustavo Simoni ( Roma 1845 - Palestrina 1926). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Gustavo Simoni fu un artista poliedrico, le cui opere spaziano dalla pittura ad acquarello fino all'insegnamento artistico, lasciando un'impronta significativa nel panorama dell'arte orientalista italiana. Nato il 5 novembre 1845 a Roma, Simoni crebbe in un ambiente modesto; suo padre Antonio era un barbiere originario di Pratica di Mare. La sua passione per l'arte fu evidente fin dalla giovinezza, e fu incoraggiato a perseguire questa strada anche dal suo fratello minore, Scipione, che sotto la sua guida divenne anch'egli pittore. Simoni si formò presso l'Accademia di San Luca a Roma, dove iniziò a esporre le sue opere nel 1870 con la Società Amatori e Cultori di Belle Arti. La sua carriera artistica prese il volo quando, a partire dal 1877, intraprese numerosi viaggi che lo portarono in Francia, Spagna e soprattutto in Nord Africa. Queste esperienze di viaggio influenzarono profondamente il suo stile e i soggetti delle sue opere, tanto che i paesaggi e le scene di vita quotidiana di questi luoghi divennero i leitmotiv della sua produzione artistica. Il suo talento fu riconosciuto a livello internazionale quando, nel 1889, vinse una medaglia d'oro al Salon di Parigi per la sua rappresentazione monumentale dell'incendio di Persepoli. Questo successo gli valse l'attenzione di clienti illustri, tra cui il re Umberto I. Simoni fu anche membro dell'Accademia di San Luca e uno dei membri fondatori dell'Associazione degli Acquarellisti Romani. Negli anni '90 del XIX secolo, aprì uno studio a Parigi e fondò una scuola per la pittura orientalista a Roma. Quando tornò nella capitale italiana, si stabilì in una fattoria ristrutturata dal genero, l'architetto Francesco La Grassa. Simoni ebbe cinque figli, tre dei quali seguirono le sue orme artistiche: Paolo, specializzato in paesaggi, Mario, che si dedicò alle nature morte, e Ettore, che emigrò in Arizona e divenne noto per i suoi paesaggi desertici. Oltre alle scene orientaliste, Simoni dipinse anche scene di genere e storiche, spaziando dall'antica Roma al XVII secolo. La sua abilità nell'acquarello e la sua tavolozza luminosa gli permisero di ottenere un grande successo di mercato e di esporre le sue opere in diverse mostre in Inghilterra e in altre parti del mondo. Nonostante la sua fama internazionale, le sue opere sono più conosciute tra gli acquarellisti in Inghilterra che in Italia. Tra i suoi studenti più noti si annoverano Maria Martinetti e Filiberto Sbardella. Le sue opere possono essere ammirate in collezioni pubbliche e private in città come Glasgow, Leipzig, Melbourne e New York. Simoni morì il 10 maggio 1926 a Palestrina, dove aveva trascorso gli ultimi anni della sua vita. La sua eredità artistica continua a essere apprezzata e studiata, e le sue opere sono ricercate sia da collezionisti che da istituzioni. La sua vita e il suo lavoro rimangono un esempio dell'impatto duraturo che un artista può avere attraverso la dedizione alla propria arte e l'esplorazione di nuove culture e paesaggi.
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