La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Attilio Simonetti ( Roma 1843 - 1925). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Attilio Simonetti, nato a Roma il 13 aprile 1843 e deceduto nella stessa città il 14 gennaio 1925, è stato un pittore e antiquario italiano di rilevante importanza nell'arte del XIX secolo. Proveniente da una famiglia di artisti, suo padre Francesco era un noto gioielliere e incisore, mentre sua madre Carolina Raffaeli discendeva da una famiglia di mosaicisti. Questo contesto familiare, intriso di arte e creatività, fornì a Simonetti un terreno fertile per sviluppare il suo talento artistico fin dalla giovane età. La sua inclinazione per l'arte attirò l'attenzione di un amico di famiglia, il pittore Marià Fortuny, che lo incoraggiò a intraprendere studi formali. All'età di sedici anni, Simonetti iniziò così il suo percorso formativo, che lo portò a diventare uno degli artisti più apprezzati del suo tempo. Nel 1868, presentò due opere all'esposizione di Brera a Milano, "Interno di cucina a Trastevere" e "Porta via dei Carbonari", che segnarono l'inizio della sua carriera espositiva. La sua partecipazione all'Esposizione Nazionale di Belle Arti di Napoli nel 1877 fu un momento significativo della sua carriera, con la presentazione delle opere "L'araldo" e "Il tamburino", che furono acquistate dal futuro re Umberto I. Questo evento non solo consolidò la sua reputazione come artista ma gli permise anche di stringere amicizia con Filippo Palizzi, un altro importante pittore dell'epoca, che lo invitò a esporre in Campania. Nel 1875, Simonetti fu tra i fondatori dell'Associazione degli Acquarellisti romani, dimostrando il suo impegno non solo nella creazione artistica ma anche nella promozione dell'arte. La sua attività come antiquario iniziò in seguito alla morte del suo amico Fortuny nel 1874, quando fu incaricato di vendere gli oggetti d'antiquariato raccolti dall'amico. Questa esperienza lo incoraggiò a stabilire la propria attività di antiquariato, che divenne ben presto rinomata. Simonetti ebbe una carriera prolifica, esponendo in numerose mostre e ottenendo il riconoscimento internazionale. Tra le sue opere più note ci sono "Dopo il ballo", "Un araldo", "Un tamburo", "Ogni speranza è morta", e "Via Giuseppe Mancinelli in Palazzuolo Castracelo". La sua abilità nel catturare la vita quotidiana e i momenti intimi con una pittura dettagliata e vibrante lo distinse come uno dei principali pittori di genere della sua epoca. Nel 1904, acquistò il Palazzo Chigi-Odescalchi a Roma, che divenne il suo studio e la sede della sua attività di antiquariato. Tra i suoi clienti vi erano personalità di spicco come John Pierpont Morgan e William Waldorf Astor, per il quale progettò e arredò la "Villa Pompeiana" a Sorrento, ispirata alla Casa dei Vettii a Pompei. Simonetti morì a Roma nel 1925, lasciando un'eredità duratura nel mondo dell'arte e dell'antiquariato. La sua famiglia continuò l'attività di antiquariato, preservando il suo ricordo e la sua passione per l'arte. La sua opera continua a essere apprezzata e studiata, testimoniando il suo contributo significativo alla cultura artistica italiana tra Ottocento e Novecento.
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