La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Gino Severini ( Cortona 1883 - Parigi 1966 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Gino Severini, nato il 7 aprile 1883 a Cortona, in Italia, è stato un pittore e critico d'arte che ha giocato un ruolo di primo piano nel movimento futurista e ha lasciato un'impronta indelebile nelle avanguardie del primo Novecento. La sua vita e la sua arte sono state caratterizzate da una continua ricerca e sperimentazione, che lo hanno portato a esplorare e influenzare diversi stili e movimenti artistici. Severini trascorse la sua infanzia a Cortona, dove frequentò la scuola locale fino all'età di 15 anni. Dopo essere stato espulso dal sistema scolastico italiano per un tentativo di furto di esami insieme ad alcuni compagni di classe, si trasferì a Roma con la madre nel 1899. Qui, lavorando come impiegato, iniziò a coltivare un serio interesse per l'arte, frequentando corsi serali di nudo presso l'Istituto di Belle Arti e una scuola privata, grazie al sostegno di un mecenate di Cortona. Tuttavia, la sua formazione formale si interruppe quando il mecenate ritirò il suo sostegno finanziario. A Roma, Severini incontrò il pittore Umberto Boccioni e, attraverso di lui, conobbe Giacomo Balla, uno dei protagonisti del divisionismo italiano. Balla introdusse Severini e Boccioni alla tecnica divisionista, che prevedeva l'uso di colori adiacenti piuttosto che mescolati e una scomposizione della superficie pittorica in punti e strisce. Questa esperienza fu fondamentale per lo sviluppo artistico di Severini. Nel 1906, in cerca di nuove opportunità, Severini si trasferì a Parigi, dove entrò in contatto con la tecnica puntinista di Georges Seurat, come dimostra il suo paesaggio "Printemps à Montmartre". A Parigi, Severini si immerse nell'ambiente artistico e culturale, stringendo amicizia con artisti come Amedeo Modigliani, Pablo Picasso, Georges Braque e Juan Gris, e i poeti Guillaume Apollinaire e Paul Fort, il cui figlio Jeanne sposò nel 1913. Nel 1910, Severini aderì al Manifesto dei pittori futuristi, insieme a Boccioni, Balla, Carlo Carrà e Luigi Russolo, diventando un importante collegamento tra gli ambienti artistici di Parigi e quelli italiani. Nonostante la sua adesione al futurismo, Severini non fu mai completamente attratto dai temi della macchina e della velocità, preferendo invece esplorare il dinamismo e l'energia della vita moderna attraverso la danza e le figure umane in movimento, come dimostrato dai suoi dipinti "La danza del pan-pan al Monico" e "Il treno del piacere". Durante la sua carriera, Severini lavorò con una varietà di media, tra cui mosaico e affresco, e le sue opere furono esposte in importanti mostre, come la Quadriennale di Roma, e ricevette premi da istituzioni di spicco. Dopo la Prima Guerra Mondiale, si associò al movimento neoclassico e al "ritorno all'ordine", esplorando temi classici e armonie formali basate sulla sezione aurea. Negli anni '20 e '30, Severini si dedicò anche all'arte sacra, realizzando mosaici e affreschi per chiese in Svizzera, Francia e Italia. Partecipò a mostre del movimento artistico Novecento e fu selezionato per la Biennale di Venezia nel 1930. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, tornò ai temi del futurismo, reinterpretando alcune delle sue opere futuriste in chiave decorativa e astratta. Severini pubblicò anche scritti teorici e libri sull'arte, contribuendo al dibattito culturale del suo tempo. Ricevette il Gran Premio della Biennale di Venezia nel 1950, riconoscimento della sua carriera e del suo contributo all'arte. Verso la fine della sua vita, Severini si trasferì definitivamente a Parigi, dove morì il 26 febbraio 1966. La sua eredità artistica è conservata in importanti collezioni pubbliche, tra cui il Guggenheim Museum e il Museum of Modern Art di New York, e continua ad essere un punto di riferimento per gli studi sull'arte del XX secolo.
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