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Giovanni Serritelli fu un pittore italiano nato a Napoli il 9 febbraio 1818 e morto nella stessa città il 2 marzo 1891. La sua vita e la sua opera si inseriscono in un periodo storico particolarmente ricco e complesso per l'Italia e per l'arte italiana, segnato da profondi cambiamenti sociali, politici e culturali. Serritelli è noto soprattutto per i suoi paesaggi di veduta e per la specializzazione nella rappresentazione di porti e grandi navi e velieri, temi che riflettono un interesse per la vita marittima e per i cambiamenti che stavano trasformando il paesaggio e la società napoletana dell'epoca. La formazione artistica di Serritelli iniziò probabilmente a Napoli, dove ebbe l'opportunità di studiare e lavorare in un ambiente ricco di stimoli e di scambi culturali. Fu allievo di Antoon Sminck van Pitloo (1790-1837), pittore olandese che ebbe un ruolo fondamentale nello sviluppo della Scuola di Posillipo, un movimento artistico che si concentrava sulla rappresentazione del paesaggio naturale e urbano, caratterizzato da una luminosità e da una resa atmosferica particolarmente evocative. Questa influenza è evidente nelle opere di Serritelli, che mostrano una grande attenzione per la luce e per l'atmosfera, pur mantenendo una certa rigidità legata al paesaggio tradizionale. Serritelli esordì alla Biennale Borbonica del 1841, presentandosi come un abile vedutista erede delle istanze pitlooiane. Si specializzò ben presto in scene marine e soggetti navali, quasi tutti conservati presso il Museo di San Martino di Napoli. Altri paesaggi, brulicanti di piccole figurine intente nelle loro attività, rappresentano cerimonie o feste ufficiali della Napoli Borbonica. In effetti, ricevette moltissime committenze dalla corte di Ferdinando II, soprattutto per l’esecuzione di scene di cronaca della vita pubblica e privata dei Borbone. Le sue opere sono caratterizzate da un'ampia luminosità delle vedute del Golfo di Napoli, derivante dalla lezione di Pitloo, anche se conservano una certa rigidità legata al paesaggio tradizionale. Nonostante la sua morte sia avvenuta nel 1891, non si conosce precisamente l’anno di morte del pittore, che dovrebbe collocarsi dopo il 1860. Questa incertezza riflette forse la difficoltà di tracciare con precisione la vita di molti artisti dell'epoca, spesso oscurata dalla mancanza di documentazione e dalla transitorietà della fama. Durante la sua carriera, Serritelli partecipò a numerose mostre e ricevette riconoscimenti per il suo lavoro. Le sue opere furono apprezzate non solo in Italia ma anche all'estero, dove le vedute napoletane godevano di grande popolarità tra i collezionisti e gli amanti dell'arte. La sua abilità nel catturare l'essenza del paesaggio napoletano, con le sue peculiarità luminose e cromatiche, lo ha reso uno dei rappresentanti minori ma significativi della Scuola di Posillipo. Nonostante la sua morte, l'opera di Giovanni Serritelli continua a essere apprezzata e studiata dagli storici dell'arte e dai collezionisti. Le sue vedute di Napoli e dei suoi dintorni offrono una testimonianza preziosa e affascinante di un'epoca di grandi trasformazioni, catturando l'atmosfera e lo spirito di un luogo e di un tempo che hanno esercitato un fascino duraturo sull'immaginario collettivo. La sua eredità artistica rimane un importante punto di riferimento per la comprensione dell'evoluzione del paesaggio nella pittura italiana dell'Ottocento.
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