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Gioacchino Giuseppe Serangeli fu un pittore romano, nato nel 1768, che si distinse per la sua arte durante il periodo della Rivoluzione Francese e il successivo Primo Impero Francese. Allievo del celebre Jacques-Louis David, Serangeli divenne uno dei pittori di ritratti più in voga, immortalando i volti della nuova classe dirigente francese. La sua carriera artistica si sviluppò tra l'Italia e la Francia, lasciando un'impronta significativa nel panorama artistico neoclassico del suo tempo. Serangeli iniziò la sua formazione artistica presso l'Accademia Ambrosiana di Milano, in un periodo di grande fermento politico che precedette la Rivoluzione Francese. Dopo un soggiorno a Roma, nel 1790 attraversò le Alpi per raggiungere la Francia, dove trovò una scena artistica vivace e accogliente per gli stranieri. La sua abilità gli permise di essere invitato a partecipare agli eventi dell'Académie royale de peinture et de sculpture già dal 31 dicembre 1790. A Parigi, Serangeli entrò nello studio di Jacques-Louis David, dove non solo apprese l'arte del maestro, ma ne divenne anche amico. Durante questo periodo, realizzò una copia del celebre dipinto "La morte di Marat" di David, che divenne una delle immagini più iconiche della Rivoluzione. Nel 1795, dipinse il ritratto dei figli di Seriziat, e nel 1801 David gli commissionò delle illustrazioni per "Mithridate" di Jean Racine, probabilmente uno degli ultimi lavori ricevuti dal maestro. Serangeli espose regolarmente al Salon del Louvre a partire dal 1793, presentando opere come "La fuga in Egitto" nel 1794 e "La carità romana" nel 1795, quest'ultima lodata per il trattamento abile della luce e ispirata a Guido Reni. Il suo "Orfeo supplica" del 1796, ora al Museo della Musica, consolidò la sua reputazione artistica e gli valse il secondo premio ufficiale con "La morte di Euridice". Continuò a esporre al Salon ogni anno fino al 1814, quando presentò la sua opera più importante, "Pirro dopo aver ucciso Priamo porta Polissena in sacrificio sulla tomba di Achille". Nel 1805, Serangeli aprì uno studio a Parigi e insegnò a studenti che avrebbero raggiunto la fama, come Claudio Linati e Jean-Baptiste Vinchon, quest'ultimo vincitore del secondo e primo Prix de Rome per la pittura rispettivamente nel 1813 e nel 1814. Nel 1807, il Ministro delle Arti di Napoleone, Denon, gli commissionò di dipingere eventi della carriera di Napoleone, a partire da "Napoleone riceve i deputati dell'esercito", esposto al Salon del 1808 e utilizzato come modello per un arazzo. Nello stesso anno creò "Napoleone e Alessandro I dopo la Pace di Tilsit", ora a Versailles, che offre una visione romantica dell'evento storico. Dopo il suo ritorno in Italia, Serangeli realizzò affreschi dalla leggenda di Cupido e Psiche per decorare la Villa Sommariva sul Lago di Como. Si stabilì definitivamente a Milano, dove divenne professore all'Accademia di Belle Arti. Morì a Torino il 12 gennaio 1852. Nonostante la sua morte, solo poche decine delle sue opere sono sopravvissute, ma in Francia è ricordato per il ruolo significativo che ha giocato come artista dell'Impero. Tra i suoi ritratti più noti, vi è quello di Germaine Faipoult de Maisoncelle e sua figlia Julie, moglie e figlia di Guillaume-Charles Faipoult de Maisoncelle, e il "Ritratto di una giovane donna", ora all'Ashmolean Museum dell'Università di Oxford, che probabilmente risale al periodo 1807-1810. Serangeli dipinse anche soggetti mitologici e religiosi, come "Giuseppe e la moglie di Putifarre", attribuito a lui e datato intorno al 1830. Un altro ritratto degno di nota è quello della cantante Giuditta Pasta, celebre per il suo ruolo nella prima disastrosa esecuzione dell'opera "Norma" di Vincenzo Bellini nel 1831, che in seguito divenne un successo. Nel ritratto di Serangeli, la Pasta è raffigurata mentre tiene lo spartito di "Tancredi" di Rossini, aperto alla pagina dell'aria famosa "Di tanti palpiti". La vita e l'opera di Gioacchino Giuseppe Serangeli rappresentano un ponte tra l'arte neoclassica e le dinamiche politiche del suo tempo, riflettendo l'evoluzione del gusto e delle ideologie attraverso il suo percorso artistico.
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