La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Giovanni Segantini ( Arco 1858 - Schafberg 1899). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Giovanni Segantini, nato il 15 gennaio 1858 ad Arco, in Trentino, all'epoca parte dell'Impero Austro-Ungarico, è stato un pittore italiano, tra i massimi esponenti del divisionismo e noto per le sue grandi rappresentazioni pastorali delle Alpi. La sua vita, segnata da eventi drammatici fin dalla tenera età, fu un viaggio di superamento delle avversità attraverso l'arte, che lo portò a diventare uno degli artisti più famosi in Europa alla fine del XIX secolo. La sua infanzia fu travagliata: perse il fratello maggiore Lodovico in un incendio l'anno della sua nascita e visse i primi anni in condizioni di povertà e instabilità, poiché il padre Agostino viaggiava costantemente in cerca di lavoro. La morte della madre Margarita de Girardi nel 1865 e quella del padre l'anno successivo lasciarono Giovanni e la sorellastra Irene in estrema povertà. A sette anni, Giovanni fu affidato alle cure di Irene a Milano, dove visse anni di solitudine e difficoltà. Durante questo periodo, imparò il mestiere di calzolaio e lavorò brevemente nel negozio di fotografia del fratellastro Napoleone. La svolta nella vita di Segantini avvenne quando, grazie al suo talento nel disegno, fu notato da un cappellano del riformatorio dove era stato rinchiuso per vagabondaggio. Questo portò Giovanni a frequentare l'Accademia di Brera a Milano nel 1874, dove entrò in contatto con la Scapigliatura milanese, un movimento che cercava di cancellare le differenze tra arte e vita. Qui conobbe artisti influenti come Carlo Bugatti e Emilio Longoni, che ebbero un impatto significativo sul suo lavoro. Il suo primo successo artistico arrivò con il dipinto "Il coro di Sant'Antonio", che attirò l'attenzione del pittore e gallerista Vittore Grubicy de Dragon. Grubicy divenne il suo mecenate, sostenendolo finanziariamente e introducendolo alle opere di Anton Mauve e Jean-François Millet, che influenzarono profondamente il suo stile. Nel 1880, Segantini conobbe e iniziò una relazione con Luigia Pierina Bugatti, detta Bice, che divenne la sua compagna di vita e la madre dei suoi quattro figli. Segantini si trasferì in Brianza nel 1881, dove la sua arte si concentrò sulla vita quotidiana dei contadini e sul rapporto tra pastori e animali. La nascita dei suoi figli e la vita familiare influenzarono profondamente la sua arte, come si può vedere nel dipinto "Le due madri". Nel 1886, si trasferì a Savognin, in Svizzera, dove la luce cristallina delle Alpi lo ispirò a sviluppare un nuovo linguaggio pittorico, combinando osservazioni realistiche con contenuti simbolici. Durante gli ultimi anni della sua vita, Segantini visse a Maloja, in Engadina, dove continuò a dipingere paesaggi alpini e a esplorare temi simbolisti e allegorici. La sua fama crebbe a livello internazionale, e le sue opere furono esposte in importanti mostre in tutta Europa. Tuttavia, la sua vita fu interrotta prematuramente quando morì di peritonite il 28 settembre 1899, a soli 41 anni, mentre lavorava al Trittico dell'Engadina. Segantini rimase uno dei pittori più influenti del suo tempo, e il suo lavoro continua a essere celebrato per la sua capacità di catturare la spiritualità della natura e la vita quotidiana delle persone di montagna. La sua tecnica divisionista, che scomponeva i colori in punti o linee per creare un effetto ottico, insieme alla sua tematica simbolista, lo rendono una figura chiave nella transizione dall'arte tradizionale del XIX secolo ai nuovi stili e temi del XX secolo. La sua eredità artistica è preservata in musei e collezioni in tutto il mondo, e il suo legame con l'Engadina è immortalato nel Museo Segantini a St. Moritz, progettato ispirandosi a uno dei suoi bozzetti per il panorama dell'Engadina.
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