La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Eugenio Scorzelli ( Buenos Aires 1890 - Napoli 1958). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Eugenio Scorzelli fu un pittore italiano la cui arte si distinse per la sua sensibilità alla luce e al colore, nonché per la sua capacità di catturare l'intimità dei momenti personali. Nato a Buenos Aires il 15 aprile 1890, Scorzelli si trasferì in Italia all'età di diciannove anni, nel 1909, per iscriversi all'Accademia di Belle Arti di Napoli. Qui studiò sotto la guida di maestri come Vincenzo Volpe e Michele Cammarano, e frequentò l'ambiente culturale del caffè Gambrinus, un luogo di incontro per gli intellettuali napoletani. Durante gli anni '20, Scorzelli tornò in Argentina, dove ottenne successo e raccolse i fondi necessari per intraprendere viaggi di studio in Europa. Questi viaggi lo portarono a soggiornare a lungo all'estero, in particolare a Londra, Parigi e Bruxelles, dove entrò in contatto con diverse esperienze artistiche che influenzarono profondamente il suo stile. A Londra e Parigi, elaborò soprattutto vedute urbane, mentre in Italia si concentrò su ritratti, scene di genere e paesaggi ispirati al clima partenopeo. Nel 1937, Scorzelli fu chiamato all'Accademia di Brera a Milano come assistente alla cattedra di Pittura, un incarico che mantenne per quindici anni. Tuttavia, continuò a perseguire la sua ricerca artistica personale, sviluppando uno stile che si può definire "sensibilista", caratterizzato da una pittura libera e meno sorvegliata dal punto di vista compositivo, ma ancor più centrata sul dato cromatico. Questo approccio era in linea con il modello postimpressionista che aveva studiato a Parigi e che poi rielaborò alla luce della propria personale percezione, nel solco della tradizione napoletana. Scorzelli non dipingeva scene affollate, ma ritraeva momenti in cui le persone amate – la madre, la moglie, il figlio – erano assorte in un personale tempo di riflessione, cogliendo ciascuno nella propria specifica identità. Questo aspetto della sua arte sottolineava il valore assoluto di ogni uomo come "persona", individuo unico e inimitabile. Dagli anni '30, Scorzelli rientrò in Italia e visse nell'appartamento napoletano di via Salvator Rosa, dove ambientò una vasta serie di dipinti d'interno. La sua tavolozza scura riusciva a rendere il silenzio domestico e la pacatezza della vita quotidiana. I personaggi, spesso seduti sul divano o all'ombra di un pergolato in terrazza, venivano ritratti con poesia, semplicità, ma anche con grande modernità. Tra le sue opere si ricordano "Interno con chitarra", "Figure in un interno" e "Donne che lavorano al telaio". Fin dai primi lavori, influenzati dall'art nouveau, Scorzelli maturò un interesse per gli effetti determinati dal contrasto luce/ombra, un tema che rimase una costante lungo tutta la sua produzione artistica. La sua pittura era sensibile alla luce, all'atmosfera e al clima del luogo in cui si trovava, e si esprimeva attraverso una pennellata veloce e sintetica. Eugenio Scorzelli morì a Napoli nel 1958, lasciando un'eredità artistica che continua a essere apprezzata e studiata. A cento anni dalla sua nascita, suo figlio Lello – anch'egli artista e vicino a papa Paolo VI e al cardinale Giacomo Lercaro – gli dedicò una mostra retrospettiva. La sua arte è stata oggetto di valutazioni e aste, e le sue opere sono ricercate da collezionisti e appassionati d'arte.
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