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Pietro Scoppetta, nato ad Amalfi il 15 febbraio 1863 e deceduto a Napoli il 10 febbraio 1920, è stato un pittore italiano che ha lasciato un'impronta significativa nel panorama artistico tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. La sua formazione artistica iniziò sotto la guida di Giacomo Di Chirico, un pittore che influenzò profondamente i suoi primi passi nel mondo dell'arte. Scoppetta, incoraggiato da Di Chirico, abbandonò gli studi di ingegneria per dedicarsi completamente alla pittura, trasferendosi a Roma dove frequentò gli studi di artisti, in particolare quelli stranieri, che operavano nella città. Il suo talento si manifestò presto e Scoppetta iniziò a esporre le sue opere in varie mostre. Nel 1875, alla Promotrice di Napoli, presentò il dipinto "Chi è là?", che in seguito trovò posto nella prestigiosa Pinacoteca di Capodimonte. Altre sue opere esposte in quel periodo includono "Mercato", "At the Beach", "At London", "Estate", "Sui monti di Amalfi" e "Seascape". Questi lavori rivelano la sua abilità nel catturare la vita quotidiana e i paesaggi con uno stile che si avvicina all'impressionismo, caratterizzato dall'uso di colori vivaci e da una pennellata leggera e veloce. Nel 1891, Scoppetta si trasferì a Napoli per studiare all'Istituto di Belle Arti, dove fu allievo del cavaliere Giacomo di Chirico. La sua permanenza a Napoli fu importante per la sua crescita artistica; frequentò il Caffè Gambrinus, un luogo di ritrovo per intellettuali e artisti, dove strinse amicizia con figure di spicco come Salvatore Di Giacomo, Gabriele D'Annunzio e Matilde Serao. Queste interazioni lo influenzarono e arricchirono la sua visione artistica. Il periodo parigino di Scoppetta, tra il 1897 e il 1903, fu particolarmente produttivo e i suoi dipinti ottennero grande successo, facendo il giro dell'Europa nelle più importanti e frequentate gallerie. La sua esperienza a Parigi gli permise di assorbire nuove influenze e di aggiornare il suo stile, che divenne più fluido e immediato, caratteristiche che lo resero noto e apprezzato. Durante i suoi anni a Parigi, Scoppetta si specializzò nei ritratti di donne eleganti e aggraziate, realizzati con una pennellata leggera e filamentosa, che rispecchiavano il gusto dell'epoca e il fascino della Belle Époque. Dopo il suo ritorno in Italia, Scoppetta continuò a lavorare intensamente, sia come pittore che come illustratore. Le sue illustrazioni apparvero su riviste come "L'Illustrazione Italiana" e contribuì a vari giornali e libri dell'epoca. La sua abilità come illustratore era notevole e gli permise di esprimere la sua arte in un formato diverso dalla pittura su tela. Nel 1920, l'anno della sua morte, la Biennale di Venezia gli dedicò una mostra postuma con 35 delle sue opere, riconoscendo così il suo contributo all'arte italiana. Tra le opere esposte, "Lettura" fu particolarmente notata per la sua qualità e raffinatezza. Le opere di Scoppetta sono conservate in alcuni tra i più importanti musei napoletani, come il Museo Civico di Castelnuovo, il Museo Nazionale di Capodimonte e la Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza. Questi musei custodiscono la memoria del suo lavoro e permettono alle generazioni future di apprezzare la sua arte. Pietro Scoppetta è stato un artista che ha saputo interpretare e rappresentare la sua epoca con sensibilità e talento. La sua pittura, che spaziava dai paesaggi ai ritratti, dalle scene di genere alle illustrazioni, ha catturato l'essenza della Belle Époque e continua a essere apprezzata per la sua eleganza e la sua capacità di evocare l'atmosfera di un'epoca passata.
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