La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Giuseppe Sciuti ( Zafferana Etnea 1834 - Roma 1911). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Giuseppe Sciuti nacque il 26 febbraio 1834 a Zafferana Etnea, un piccolo paese alle pendici dell'Etna, in provincia di Catania. Figlio di Salvatore Sciuto Russo, un farmacista, e di Caterina Costa di Acireale, Giuseppe mostrò fin da giovane una spiccata attitudine per il disegno e i colori. Nonostante il desiderio del padre che seguisse la sua professione, Giuseppe fu determinato a perseguire la carriera artistica. All'età di 15 anni, con un piccolo assegno paterno, si trasferì a Catania per studiare. Iniziò la sua formazione artistica con lo scenografo Giuseppe Destefani, per poi passare alla scuola dell'ornamentalista Giuseppe Rapisardi e infine nello studio del pittore Antonino Gandolfo. A 18 anni, Giuseppe sperava di viaggiare a Firenze o Roma per continuare i suoi studi, ma un'eruzione dell'Etna distrusse le proprietà del padre, lasciando la famiglia in povertà. Questo evento costrinse Giuseppe a cercare lavoro come pittore decorativo locale. Dopo 11 anni di lavoro in questo campo e grazie ad una gestione oculata delle finanze, Sciuti riuscì a viaggiare a Firenze, dove dipinse "La Vedova" e "La Tradita", opere che furono esposte e acquistate dal governo cittadino di Catania. Tornato a Catania, completò lavori di decorazione redditizi e, due anni dopo, si trasferì a Napoli, dove espose "Una Tentazione" alla mostra annuale della Società Promotrice. A Napoli, Sciuti dipinse anche "Voi madri del paese", "I prigionieri dopo la capitolazione di Castelnuovo" e "Un episodio durante il sacco di Catania". Sciuti si specializzò in temi patriottici e di genere, e dopo il 1870, iniziò a dipingere soggetti antichi romani e greci, in quello che è noto come stile Neo-Pompeiano. Tra le sue opere più note di questo periodo ci sono "Pindaro esalta il vincitore di un gioco olimpico", esposto all'Esposizione Nazionale di Milano e donato all'Accademia di Brera, e "Funerale di Timoleone", acquistato dalla città di Palermo. Nel 1875, Sciuti si trasferì a Roma e l'anno successivo vinse un concorso pubblico per progettare affreschi per la Sala del Consiglio Provinciale di Sassari, che includevano due dipinti storici: "Proclamazione della Repubblica Sassarese" e "L'ingresso trionfale di Gian Maria Angiol a Sassari". A Roma, Sciuti ricevette commissioni private da Sicilia, Liguria e Svizzera e partecipò a concorsi per gli affreschi dell'aula del Senato. Sciuti fu anche un apprezzato scenografo, realizzando il sipario per il Teatro Massimo Bellini di Catania, raffigurante "Il trionfo dei catanesi sui libici". Questo lavoro dimostra la sua abilità nel gestire grandi formati e la sua capacità di trasformare il sipario da semplice cortina a elemento scenico potente e rappresentativo. La sua produzione artistica fu molto vasta e variegata, includendo anche ritratti di famiglia e figure politiche e imprenditoriali importanti, come Giovanni Antonio Sanna e Luigi Usala. Sciuti fu considerato il maggiore freschista siciliano dell'Ottocento e le sue opere furono esposte in importanti città europee, ricevendo apprezzamenti e premi. Giuseppe Sciuti morì a Roma il 13 marzo 1911, lasciando un'eredità artistica significativa. La sua vita e il suo lavoro sono stati celebrati in numerose mostre e premi a lui dedicati, come il Premio Internazionale di Pittura "Giuseppe Sciuti", che promuove l'arte e la cultura in Sicilia e nel mondo.
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