La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Anatolio Scifoni ( Firenze 1842 - Roma 1884 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Anatolio Scifoni fu un pittore italiano nato a Firenze il 2 maggio 1841, figlio della pittrice Ida Botti e del poeta Luigi Scifoni. Cresciuto in un ambiente familiare intriso di arte e cultura, Anatolio fu influenzato fin dalla giovane età dalle attività artistiche dei suoi genitori. Sua madre, Ida Botti, era nota per i suoi dipinti di paesaggi e ritratti e fu anche insegnante d'arte della principessa Matilde Bonaparte, nipote dell'imperatore Napoleone. La formazione artistica di Scifoni iniziò presso l'Accademia Albertina di Torino, dove ebbe modo di apprendere le basi della pittura. Successivamente, perfezionò le sue competenze studiando all'Istituto di Belle Arti di Mosca e poi a Parigi, città in cui l'arte era in pieno fermento e offriva stimoli e ispirazioni in abbondanza. Durante il suo soggiorno a Torino, Scifoni strinse amicizia e divenne seguace del pittore Lorenzo Delleani, che influenzò notevolmente il suo stile e la sua visione artistica. Nel 1860, Scifoni espose per la prima volta a Torino il suo dipinto "La spigolatrice di Sapri", segnando l'inizio della sua carriera espositiva. Nel 1865, a Milano, presentò la tela di piccole dimensioni "Convalescenza e sanità". Dopo essersi trasferito a Roma, Scifoni si dedicò a temi neo-pompeiani, ispirati all'antica Grecia e Roma, e sviluppò quello che lui stesso definì "pittura archeologica". Questo genere di pittura si concentrava sulla rappresentazione di scene di vita quotidiana dell'antichità, come bagni, giardini, triclini e ginecei, con una particolare attenzione ai dettagli storici e alla fedeltà archeologica. Scifoni trascorse mesi tra le rovine silenziose di Pompei, immaginando ragazze in attività fantasiose, matrone provocanti e sensuali all'aperto in giardini o frutteti, o passeggiando sotto archi elaborati, o su cuscini in cubicoli aristocratici e misteriosi. Le sue opere, quasi tutte di piccole dimensioni, furono esposte a Roma, Monaco, Filadelfia, Vienna, nel Salon di Parigi e nella Royal Academy di Londra. Tra i suoi numerosi dipinti si annoverano "Le bolle di sapone", "Il recinto dei paroni sacri a Giunone", "Una offerta ai Dei Lari", "Cleopatra consults a Seer", "A Dance Lesson in Pompei", "La missione della Croce", "La vigilia del matrimonio a Pompei", "The Fountain of Mercury in Pompei", "Il giorno natalizio del padre a Pompei", "Tepidarium delle Terme di Pompei", "La Vestale", "An offer to Diana of Ephesus", "Il Cottabo", "I Saltimbanchi di Pompei Paresia e Ghieria", "Le teresiane a Roma" e "Frigidarium". Molti di questi lavori furono acquistati da collezionisti e mercanti d'arte di prestigio, come Adolphe Goupil, e da membri della nobiltà e della famiglia reale, che apprezzavano la sua arte e lo commissionavano per opere specifiche. Scifoni ricevette medaglie di prima classe a Vienna e Filadelfia e fu insignito del titolo di cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia. Una delle sue opere più significative fu il grande dipinto di Vittorio Emanuele II in Campidoglio, commissionato dal prefetto della Casa Reale, il principe Doria Pamphili, per commemorare l'insediamento del re in Campidoglio nel gennaio 1870. Nonostante il successo e il riconoscimento, la vita di Anatolio Scifoni fu relativamente breve. Morì a Roma nel 1884, all'età di 43 anni, lasciando un'eredità artistica di grande valore. Le sue opere continuano a essere apprezzate per la loro bellezza, la precisione dei dettagli e la capacità di trasportare lo spettatore indietro nel tempo, nella vita quotidiana dell'antichità.
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