La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Gottlieb Schick ( Stoccarda 1776 - 1812). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Christian Gottlieb Schick fu un pittore tedesco nato a Stoccarda il 15 agosto 1776 e deceduto nella stessa città il 7 maggio 1812. La sua breve esistenza fu intensamente dedicata all'arte, e il suo contributo si colloca nell'ambito del Neoclassicismo, sebbene le sue opere rivelino anche tendenze romantiche. Schick è particolarmente noto per i suoi ritratti, ma il suo repertorio include anche dipinti storici e paesaggi. La formazione artistica di Schick iniziò nella sua città natale, dove studiò presso la Hohe Karlsschule sotto la guida di Philipp Friedrich von Hetsch, un seguace di Jacques-Louis David, dal 1795 al 1797. Successivamente, tra il 1797 e il 1798, fu allievo di Johann Heinrich von Dannecker. Questi anni di apprendistato furono fondamentali per lo sviluppo del suo stile pittorico, che in seguito avrebbe abbracciato i canoni del Neoclassicismo con una particolare attenzione per la chiarezza formale e la composizione equilibrata. Dopo il periodo di formazione a Stoccarda, Schick si trasferì a Parigi, dove dal 1799 al 1802 frequentò lo studio di David, uno dei massimi esponenti del Neoclassicismo. Questa esperienza parigina non solo gli permise di affinare ulteriormente la sua tecnica, ma anche di entrare in contatto con le correnti artistiche e culturali che animavano la capitale francese alla fine del XVIII secolo. Il soggiorno a Roma, dal 1802 al 1811, segnò un altro capitolo importante nella vita e nella carriera di Schick. La città eterna, con la sua ricchezza di opere d'arte antiche e rinascimentali, esercitò un'influenza significativa sul suo lavoro. A Roma, Schick divenne una figura di spicco negli ambienti artistici e intellettuali, stringendo amicizia con personalità come Wilhelm von Humboldt e la sua famiglia. Durante questi anni, produsse alcune delle sue opere più note, tra cui ritratti di membri dell'aristocrazia e della borghesia culturale europea. Il ritorno a Stoccarda nel 1811 fu breve e segnato dalla malattia. Schick morì di malattia cardiaca dopo pochi mesi dal suo rientro, lasciando un'eredità artistica di grande valore. Nonostante la sua vita fosse stata segnata da una salute cagionevole, la sua produzione artistica fu notevole, e le sue opere sono oggi conservate in importanti musei e collezioni. Tra i suoi dipinti più celebri si annoverano ritratti come quello di Heinrike Dannecker (1802), conservato alla Neue Nationalgalerie di Berlino, e paesaggi con figure mitologiche e bibliche, come l'opera "Eva" (1802), esposta al Wallraf-Richartz Museum di Colonia. Questi lavori sono esemplificativi della sua capacità di fondere l'ideale classico con una sensibilità più personale e introspettiva, anticipando in qualche modo gli sviluppi del Romanticismo. Nel corso della sua carriera, Schick ricevette riconoscimenti e apprezzamenti da parte dei suoi contemporanei. Nel 1809, un gruppo di artisti francesi e italiani gli conferì una speciale citazione, riconoscendo il suo talento e il suo contributo all'arte del suo tempo. La sua opera è stata oggetto di studi e retrospettive, come quella organizzata dalla Staatsgalerie Stuttgart nel 1976, che ha contribuito a riaffermare il suo ruolo nella storia dell'arte tedesca e europea. Nonostante la sua prematura scomparsa, l'eredità di Schick continua a vivere attraverso i suoi dipinti, che rimangono testimonianza della sua maestria e della sua visione artistica.
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