La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Edgardo Saporetti ( Bagnocavallo di Romagna 1865 - Bellaria 1909). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Edgardo Saporetti, nato a Bagnacavallo nel 1865 e deceduto a Bellaria nel 1909, è stato un pittore italiano noto per la sua eclettica produzione artistica che spaziava tra ritratti, paesaggi e soggetti di genere. Figlio di Pietro Saporetti, anch'egli pittore e docente presso l'Accademia di Belle Arti di Ravenna, Edgardo iniziò il suo percorso artistico sotto la guida del padre, per poi proseguire i suoi studi presso la stessa accademia, dove ottenne premi e riconoscimenti. All'età di 15 anni, Saporetti si trasferì a Roma per lavorare sotto la direzione di Cesare Mariani, direttore dell'Accademia di San Luca. Successivamente, si spostò a Napoli, dove entrò nello studio di Domenico Morelli, un'esperienza che influenzò profondamente il suo stile e la sua produzione artistica. Durante il suo soggiorno a Napoli, Saporetti ebbe l'opportunità di realizzare ritratti per la più alta aristocrazia partenopea, inclusi quelli del Re Umberto I, della sua consorte e del figlio Vittorio Emanuele III. La sua partecipazione alle esposizioni d'arte iniziò nel 1883, quando espose le sue opere alla Roman Expositions of Fine Arts. Tra i suoi lavori esposti vi erano dipinti ad olio come "Oh! che gambe!" e "Occhio alla mamma, Professore in erba", che rivelavano già la sua abilità nel catturare la vita quotidiana con uno sguardo attento e dettagliato. Negli anni successivi, Saporetti continuò a partecipare a numerose mostre, esponendo in città come Torino, Bologna e Firenze, dove presentò una varietà di opere che andavano dai ritratti a scene di vita quotidiana e paesaggi. La vita di Saporetti fu segnata da un carattere inquieto e da una carriera tempestosa, con complicazioni finanziarie e personali che lo costrinsero a un esilio autoimposto a Londra. Tuttavia, nel 1903 fece ritorno a Firenze, dove ottenne un incarico come professore aggiunto di pittura presso l'Accademia di Belle Arti. Durante questo periodo, realizzò una serie di illustrazioni per la Divina Commedia per il fotografo e editore Vittorio Alinari e completò una Via Crucis a Firenze. Nonostante la sua morte prematura a soli 44 anni, Saporetti lasciò un'impronta indelebile nel panorama artistico italiano dell'epoca. La sua produzione artistica, caratterizzata da una grande versatilità e da un'abilità tecnica notevole, spaziava dal ritratto alla scultura, dimostrando la sua capacità di esplorare e padroneggiare diversi generi e tecniche. Tra le sue opere più note vi sono "Convalescenza", "L'arrotino" e "Rimorso di un cacciatore", oltre a numerosi ritratti che catturano con sensibilità e acume psicologico i suoi soggetti. Dopo la sua morte, fu organizzata a Firenze una mostra retrospettiva delle sue opere, che riscosse grande successo e contribuì a consolidare la sua reputazione postuma come uno degli artisti più significativi del suo tempo. La sua opera "I funerali di Dante Alighieri", lasciata incompiuta, testimonia il suo ambizioso progetto artistico e la sua profonda connessione con la cultura e la storia italiane. La figura di Edgardo Saporetti, fino ad oggi relativamente poco conosciuta al grande pubblico, rappresenta un esempio emblematico dell'arte italiana di fine Ottocento, caratterizzata da un'intensa ricerca stilistica e da un profondo impegno nel rappresentare la realtà sociale e culturale del tempo. La sua eredità artistica continua a essere oggetto di studio e ammirazione, offrendo uno sguardo unico sul tramonto dell'Ottocento attraverso gli occhi di un artista eclettico e profondamente umano.
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