La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Rubens Santoro ( Mongrassano 1859 - Napoli 1942). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Rubens Santoro, nato il 26 ottobre 1859 a Mongrassano, nella provincia di Cosenza, è stato un pittore italiano la cui vita e opera si sono intrecciate con la storia artistica e culturale del suo tempo. Figlio di una famiglia di artisti e letterati, Santoro ha mostrato fin da giovane una spiccata inclinazione per la pittura, tanto che a soli dieci anni si trasferì a Napoli per studiare letteratura, ma fu l'arte a catturare la sua attenzione e a guidare il suo percorso. Nonostante si fosse brevemente iscritto all'Accademia di Belle Arti di Napoli, Santoro trovò nella realtà quotidiana e nella natura i suoi veri maestri. Il suo primo lavoro, "Una fanciulla che ride", esposto alla Promotrice di Napoli, attirò l'attenzione del pittore Domenico Morelli, che lo incoraggiò a proseguire sulla strada dell'arte. Questo incontro fu determinante per la sua formazione, così come lo fu la conoscenza con Mariano Fortuny, che durante una visita a Granatello, vicino a Napoli, lo elogiò per la sua capacità di studiare direttamente dalla vita. Santoro si dedicò alla pittura di paesaggi, spostandosi in diverse località come Torre Annunziata, Castellammare di Stabia, Procida, la Costiera Amalfitana e Resina. Durante i suoi lunghi viaggi, si dilettava anche suonando il mandolino. Molti dei suoi paesaggi amalfitani furono acquistati dalla Galleria Goupil e due di questi furono esposti all'Esposizione del 1877 a Napoli: "Marina di Maiuri" e "Grotta degli Zingari". La sua arte si arricchì ulteriormente grazie ai soggiorni a Venezia, dove dipinse numerose vedute, e ai viaggi a Parigi e in Inghilterra. A Venezia, Santoro trovò ispirazione per molte delle sue opere, tra cui "Chiostro di San Gregorio", "Via di Piccioni", "Casa di Legno", "San Barnaba", "Ponte de' Turchetti", "Al sole", "Le lavoratrici di coralli", "Casa Blu" e "Grand Canal". Il suo talento fu riconosciuto anche a livello internazionale, come dimostra il successo ottenuto dalla sua opera "Verona", esposta all'esposizione di Barcellona del 1911 e premiata con una medaglia d'argento. Santoro non si limitò alla pittura di paesaggi, ma esplorò anche il genere del ritratto e della scena di genere, come dimostrano opere come "Giovinezza", "Vecchiezza" e "Una Siesta in Sunshine". La sua produzione artistica fu prolifica e diversificata, e le sue opere furono esposte in numerose mostre in Italia e all'estero, tra cui l'Esposizione Mondiale Colombiana di Chicago nel 1893, la Mostra Nazionale di Milano nel 1906 e l'Internazionale di Buenos Aires nel 1910. La sua carriera fu segnata da un continuo successo e riconoscimento. Nel 1902, Santoro fu nominato professore onorario dell'Accademia di Belle Arti di Napoli e, nel 1922, ricevette la Medaglia d'Oro dall'istituto e fu nominato socio della prestigiosa Accademia Pontaniana. Il re Vittorio Emanuele III lo nominò Grande Ufficiale della Corona d'Italia. Nonostante il successo e la fama, Santoro rimase sempre legato alla sua terra natale, la Calabria, dove tornava spesso. La sua arte rifletteva un profondo legame con la realtà e la natura, un realismo che attingeva sia dalla tradizione che dall'innovazione, fondendo il cromatismo esuberante di Fortuny con la vocazione al vero di Palizzi e il realismo intenso di Mancini. Rubens Santoro morì a Napoli il 30 dicembre 1941, lasciando un'eredità artistica di grande valore. Le sue opere sono conservate in collezioni private e musei in Italia e all'estero, testimoniando la sua abilità nel catturare la luce e il colore del paesaggio italiano e la sua maestria nel ritrarre la vita quotidiana con sensibilità e realismo.
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