La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Francesco Santoro ( Cosenza 1844 - Roma 1927). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Francesco Raffaello Santoro fu un pittore italiano nato a Cosenza nel 1844 e deceduto a Roma nel 1927. La sua vita fu segnata da un profondo legame con l'arte, essendo nato in una famiglia di artisti; suo padre, Giovan Battista Santoro, era un pittore noto e suo cugino, Rubens Santoro, fu anch'egli un pittore di rilievo. Francesco iniziò la sua formazione artistica sotto la guida del padre, che aveva fondato uno studio a Fuscaldo chiamato Lithography Calabria, specializzato nella realizzazione di copie di opere sacre e ritratti. Nel 1865, Francesco si trasferì a Napoli per studiare presso il Reale Istituto di Belle Arti. Durante questo periodo, ricevette uno stipendio dal Consiglio Provinciale di Cosenza per studiare a Firenze, ma invece viaggiò in Inghilterra tra il 1864 e il 1865. Successivamente, nel 1868, ottenne un altro stipendio dall'accademia di Napoli per studiare a Roma. La sua permanenza in Inghilterra fu significativa, poiché nel 1885 sposò una ricca donna scozzese e viaggiò nuovamente nel Regno Unito. Dopo il matrimonio, Santoro tornò a Roma per aprire un proprio studio. Si unì all'Associazione degli Acquarellisti romani, fondata nel 1875 da artisti come Ettore Roesler Franz, Nazzareno Cipriani e Cesare Maccari. Questa associazione era un punto di riferimento per gli artisti che lavoravano con l'acquerello, tecnica nella quale Santoro eccelleva. La carriera di Santoro fu costellata da numerose esposizioni e riconoscimenti. Nel 1890 a Torino, espose opere come "Il Medico dell'anima" e "Momento d'ozio". A Milano nel 1881 presentò "Dopo il lavoro", "Ricordo d'Amalfi" e "Prima tappa". Alle esposizioni di Belle Arti a Roma, mostrò "Pascariello e compagnia bella", "Il pane quotidiano" e "Non so ochiù bonu!". A Venezia, nel 1887, espose "Dolce far niente" e a Bologna, nel 1888, "Ricordo delle montagne di Carrara". Santoro fu anche un apprezzato paesaggista, sia in olio che in acquerello, e talvolta utilizzava fotografie dei luoghi da dipingere come supporto per i suoi quadri, diventando così anche un abile fotografo. Una delle sue opere, "Le fonti del Clitumno", fu acquistata dalla Regina Margherita e donata alla città di Bologna. Le sue vedute romane e calabresi furono particolarmente apprezzate per l'efficacia del colore e la correttezza del disegno. Nonostante il successo e il riconoscimento, la vita personale di Santoro fu segnata da eventi tragici, come la morte della sua prima moglie. Successivamente si risposò con un'altra donna inglese e dalla loro unione nacquero tre figlie. Dopo il secondo matrimonio, visse per un periodo a Edimburgo, ma nel 1885 fece ritorno definitivo in Italia, stabilendosi a Roma dove visse e lavorò per il resto della sua vita. Durante la sua carriera, Santoro fu attivo in numerose esposizioni e associazioni artistiche, contribuendo significativamente al panorama artistico del suo tempo. Le sue opere sono state esposte in varie città italiane e hanno ricevuto l'attenzione di critici e collezionisti. Oggi, i suoi dipinti sono ricercati da collezionisti e appassionati d'arte, e le sue opere passano regolarmente in asta. Francesco Raffaello Santoro lasciò un'impronta indelebile nel mondo dell'arte, non solo per la sua abilità tecnica ma anche per la sua capacità di catturare l'essenza dei paesaggi e delle scene di genere che ritraeva. La sua vita e la sua opera rimangono un esempio dell'impegno e della passione che caratterizzano i grandi artisti.
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