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Salvador Sánchez Barbudo fu un pittore spagnolo nato il 14 marzo 1857 a Jerez de la Frontera, nella provincia di Cádiz, Spagna. La sua vita e la sua arte furono profondamente legate all'Italia, in particolare a Roma, dove trascorse gran parte della sua carriera artistica. Sánchez Barbudo ricevette la sua prima formazione artistica in Spagna, studiando a Siviglia e Madrid. A Siviglia, fu allievo del pittore José Villegas Cordero, un'importante figura nell'ambito artistico spagnolo dell'epoca. La sua formazione continuò a Madrid, dove approfondì le sue conoscenze e la sua tecnica pittorica. La svolta nella sua carriera avvenne quando si trasferì a Roma nel 1882, grazie al patrocinio di D. José Juan Fernández de Villavicencio, Marqués del Castrillo. A Roma, Sánchez Barbudo si unì a una comunità di pittori spagnoli che includeva artisti del calibro di Vincente Poveda e continuò a lavorare sotto la guida di Villegas. Durante il suo soggiorno a Roma, Sánchez Barbudo si dedicò principalmente alla pittura di genere storico e di scene di vita quotidiana. Tra le sue opere più note vi sono "Il gioco della polvere da sparo", "Ricevimento per un cardinale" e "Un giovane portabandiera nella sacrestia". Il suo stile si caratterizzava per l'uso di una tecnica pittorica meticolosa e dettagliata, che rifletteva l'influenza degli artisti del Rinascimento. La sua abilità nel ritrarre la luce e l'atmosfera delle scene che dipingeva gli valse il riconoscimento e l'apprezzamento sia del pubblico che della critica. Sánchez Barbudo fu anche un apprezzato ritrattista e pittore di interni. La sua opera "Amleto", che raffigura una scena dell'ultimo atto dell'omonima opera di Shakespeare, vinse un premio all'Esposizione di Belle Arti di Madrid nel 1886. Altre opere degne di nota includono "Vita moderna", "Al caffè", "Il suonatore di ghironda", "Sala d'armi", "La puerpera", "Il senatore veneziano", "Sopra la laguna" e "Costume veneziano del XV secolo", quest'ultimo un acquerello. Sánchez Barbudo fu anche attivo a Venezia, dove trascorse del tempo con l'amico pittore Rafael Senet, dipingendo paesaggi e soggetti di genere. La sua opera fu ben accolta dalla critica italiana; un critico del 1888 lo definì "uno dei più fini interpreti dell'Italia pittoresca". Espose le sue opere a Roma, Venezia, Monaco e Parigi, e vinse una medaglia al Salon di Parigi del 1895. Nonostante il successo e il riconoscimento ottenuti, la vita di Sánchez Barbudo non fu esente da difficoltà. Fu chiamato sotto le armi, ma grazie alla sua posizione di artista, fu assegnato a compiti che gli permisero di continuare a dipingere. La sua vita privata rimane relativamente sconosciuta, ma il suo lascito artistico parla da sé. Salvador Sánchez Barbudo morì a Roma il 28 novembre 1917. La sua morte segnò la fine di un'era per la colonia di artisti spagnoli nella città eterna. Oggi, le sue opere sono ricordate per la loro eleganza e per la capacità di catturare l'essenza della vita e della cultura italiane dell'epoca. Le sue tele sono apprezzate non solo per la loro bellezza ma anche per il loro valore storico e culturale, testimoniando la vita e i costumi di un'epoca passata.
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