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Emilio Sala Francés, nato ad Alcoy il 20 gennaio 1850 e deceduto a Madrid il 14 aprile 1910, è stato un illustre rappresentante della pittura spagnola del XIX secolo, noto principalmente per i suoi ritratti femminili e le sue opere che riflettono un profondo interesse per la luce e il colore. La sua vita e la sua carriera artistica sono state segnate da un costante impegno verso l'innovazione e l'esplorazione di nuove tecniche pittoriche, nonché da un significativo contributo all'ambito educativo nel campo delle arti. Nato in una famiglia con inclinazioni artistiche, Sala si trasferì a Valencia all'età di un anno. La sua formazione artistica iniziò presto, ricevendo le prime lezioni di pittura dal cugino Plácido Francés, professore di disegno presso la Scuola di Belle Arti di San Carlos a Valencia. Questo periodo di apprendistato fu cruciale per lo sviluppo delle sue prime competenze artistiche. Nel 1864, Sala si iscrisse formalmente alla Scuola di Belle Arti di San Carlos, dove continuò a perfezionare la sua tecnica sotto la guida di Salustiano Asenjo. La sua carriera prese una svolta significativa quando, nel 1871, presentò la sua opera "La prisión del príncipe de Viana" alla Esposizione Nazionale, ottenendo una medaglia di secondo posto. Questo successo lo incoraggiò a stabilirsi temporaneamente, e successivamente in modo permanente, a Madrid, dove entrò in contatto con i circoli educati e aristocratici, dedicandosi principalmente alla produzione di ritratti e decorazioni murali per l'aristocrazia e la famiglia reale. Nonostante il riconoscimento ottenuto, Sala si trovò di fronte a ostacoli e intrighi che lo spinsero a lasciare Madrid e a stabilirsi a Roma nel 1885, grazie a una borsa di studio come accademico di merito presso l'Accademia di Spagna. Durante il suo soggiorno a Roma, e successivamente a Parigi, Sala sviluppò un interesse per l'esperimentazione con la luce e il colore, influenzato dalle correnti pittoriche contemporanee e dagli scritti scientifici dell'epoca. Fu a Parigi che il suo stile personale prese forma, caratterizzato da un'attenzione particolare alla resa della luce e del colore. Ritornato a Madrid, Sala si dedicò principalmente all'illustrazione grafica, alla scrittura di trattati tecnici e teorici e all'insegnamento. Tra i suoi contributi più notevoli vi sono l'articolo "desiccation in painting" pubblicato su La Ilustración Española y Americana nel 1896 e la "Gramática del color" nel 1906. Inoltre, dipinse il soffitto del palazzo dell'Infanta Isabella a Madrid, un'opera che ricevette ampi elogi dalla critica. Nonostante il successo, Sala non fu mai pienamente accettato negli ambienti accademici ufficiali. Tuttavia, nel 1907, gli fu affidata una cattedra in teoria, estetica del colore e procedure pittoriche, riconoscendo così il suo contributo al mondo dell'arte. Nel 1910, poco prima della sua morte, la Esposizione Regionale di Valencia tentò di rendere omaggio al pittore, sottolineando il suo ruolo nel panorama artistico spagnolo. Emilio Sala Francés lascia un'eredità duratura come artista che ha saputo esplorare nuove frontiere della pittura, sperimentando con la luce e il colore e influenzando le generazioni future di artisti. La sua vita e la sua opera riflettono l'impegno di un artista che, nonostante le sfide, ha continuato a cercare l'innovazione e l'eccellenza nella sua arte.
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