La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Francesco Sagliano ( Santa Maria Capua Vetere 1826 - Napoli 1890). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Francesco Sagliano fu un pittore italiano nato a Santa Maria Capua Vetere nel 1826 e deceduto a Napoli nel 1890. La sua vita e la sua opera si inseriscono nel contesto artistico e culturale dell'Italia dell'Ottocento, un periodo di grandi trasformazioni politiche, sociali ed estetiche. Sagliano, attraverso il suo percorso artistico, contribuì significativamente alla scena artistica napoletana e italiana, distinguendosi per la sua abilità pittorica e per la sua partecipazione attiva agli eventi culturali del suo tempo. Dopo aver completato gli studi letterari e filosofici, Sagliano si dedicò alla pittura, dimostrando fin da subito un talento notevole. Fu allievo di Giuseppe Bonolis, sotto la cui guida affinò le sue tecniche pittoriche e sviluppò uno stile personale che lo avrebbe contraddistinto nel corso della sua carriera. La sua formazione fu interrotta dai moti politici del 1848, ai quali partecipò attivamente. Questo impegno politico lo costrinse ad allontanarsi da Napoli a causa delle persecuzioni della polizia borbonica, ma nonostante le difficoltà, Sagliano non abbandonò mai la sua passione per l'arte. Ritornato a Napoli nel 1853, riprese gli studi all'Accademia napoletana, entrando in contatto con altri artisti come Domenico Morelli e Achille Vertunni. Questo periodo fu particolarmente fertile per Sagliano, che iniziò a esporre le sue opere in mostre di rilievo nazionale. Nel 1859, il suo dipinto "Cristo del Popolo" vinse una medaglia d'oro in una mostra, segnando l'inizio di una serie di successi che consolidarono la sua reputazione come artista. Negli anni successivi, Sagliano partecipò a numerose esposizioni, tra cui la Mostra Italiana di Belle Arti di Parma nel 1870, dove presentò opere di grande impatto emotivo e tecnico, come "Un'ora di calma", "Festival dei fiori" e "Margherita di Svevia presso la tomba di Corradino". Questi lavori riflettono l'interesse di Sagliano per la storia e la cultura italiana, così come la sua capacità di catturare momenti di intensa emozione e bellezza. Oltre ai dipinti di soggetto storico e mitologico, Sagliano realizzò anche ritratti e scene di vita quotidiana, dimostrando una versatilità che gli permise di esplorare diversi generi pittorici. Tra i suoi lavori più noti si ricordano "La gioia materna", "Re Vittorio Emanuele II entra a Roma il 1° luglio 1871", "Stato Agricolo", "Il pescatore del Sarno" e "La Foce del Sarno". Queste opere, esposte in importanti mostre a Torino e Milano, riscossero grande successo e contribuirono a consolidare ulteriormente la sua fama. Sagliano fu anche un abile modellatore d'argilla e diresse una Scuola di disegno applicato all'industria a Napoli, dimostrando un impegno verso la formazione delle nuove generazioni di artisti. La sua opera, caratterizzata da un profondo senso di umanità e da una ricerca costante della bellezza, lo rende una figura di spicco nell'arte italiana dell'Ottocento. La sua eredità artistica è conservata in importanti collezioni pubbliche e private, tra cui la Pinacoteca di Capodimonte a Napoli, dove sono esposti alcuni dei suoi dipinti più significativi. La vita e l'opera di Francesco Sagliano rimangono un esempio di dedizione all'arte e di partecipazione attiva al dibattito culturale del suo tempo, testimoniando il ruolo fondamentale degli artisti nel plasmare l'identità culturale e sociale dell'Italia.
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