Biografia
CABIANCA Vincenzo, pittore ( Verona 1827 – Roma 1902 ). Di origini modeste è ben presto attratto dalla pittura, tanto da abbandonare il seminario per frequentare l’Accademia Cignaroli di Verona sotto la guida di G. Caliari e , successivamente, l’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove segue i corsi di Lipparini e Grigoletti.
Interessato alla pittura di Domenico Induco e Stefano Ussi, indugia inizialmente su tale genere, dedicandosi ai soggetti storici in costume, allora tanto in voga, ambientati perlopiù in interni affollati di figure.
Trasferitosi a Firenze viene in contatto con Telemaco Signorini e Odoardo Borrani, convertendosi alla poetica della macchia nel 1855 con L’uva matta, e soprattutto con lo splendido Donna con porco contro il sole che tanto avrebbe impressionato Fattori per le ricerche luministiche.
Divenuto amico di C. Banti si reca con lui a dipingere nella campagna fiorentina e poi, accompagnati da Signorini, a Lerici e a La Spezia, luoghi tutti ritratti in mirabili tavolette.
Nel 1861, in compagnia sempre di Banti e Signorini, si reca a Parigi, ove approfondisce la conoscenza di A. G. Dècamps, il cui influsso è avvertibile nei violenti contrasti chiaroscurali delle opere successive.
Sino al 1870, durante il periodo dedicato alla macchia, notevoli sono gli “ effetti solari ” che ritroviamo nei suoi quadri, teso come era alla conquista di effetti di piena luce e violenti contrasti.
Stabilitosi definitivamente a Roma, con studio in via Margutta 33, diviene assiduo amico di Nino Costa, con il quale approfondisce le ricerche sul vero “ en plein air ”, aderendo alla In Arte Libertas ( 1885 ).
Chiamato da Ettore Roesler Franz e da Nazareno Cipriani tra i fondatori degli Acquerellisti, espone alla mostra del 1881 La sera e La neve a Venezia, valutato all’epoca ben 2.000 lire.
Partecipa a diverse altre edizioni della rassegna degli Acquarellisti, malgrado una brutta paralisi che lo colpisce nel 1893, costringendolo a diradare nel tempo la sua attività.