La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Valmore Gemignani ( Carrara 1878 - Firenze 1958 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Valmore Gemignani fu uno scultore, ceramista e pittore italiano, nato a Carrara il 1º novembre 1878 e deceduto a Firenze il 1º maggio 1956. Figlio di un marmista, Gemignani si avvicinò all'arte della scultura fin dalla tenera età, mostrando un precoce talento che lo avrebbe portato a diventare uno degli artisti più riconosciuti del suo tempo. La sua formazione artistica iniziò all'Accademia delle Belle Arti di Firenze, dove ebbe come insegnanti personalità di spicco come Giovanni Fattori e Augusto Rivalta. Durante i suoi anni di studio, Gemignani si distinse per il suo impegno e la sua dedizione, assorbendo le lezioni dei suoi maestri e sviluppando uno stile personale che avrebbe poi perfezionato nel corso della sua carriera. Dopo aver completato la sua formazione, Gemignani si trasferì in Germania, dove continuò a lavorare e a sviluppare il suo linguaggio artistico. Tuttavia, il suo legame con l'Italia rimase forte, e nel corso della sua vita, Gemignani mantenne un dialogo costante con la scena artistica italiana, partecipando a numerose mostre e ricevendo riconoscimenti significativi. Nel corso della sua carriera, Gemignani esplorò diversi materiali e tecniche, passando dalla scultura in bronzo alla ceramica, e dimostrando una notevole versatilità artistica. Le sue opere spesso riflettevano un profondo interesse per la forma umana e per la capacità di catturare l'essenza emotiva dei suoi soggetti. Tra le sue sculture più note vi è "La madre", realizzata tra il 1923 e il 1925, che esemplifica la sua abilità nel trasmettere sentimenti universali attraverso la forma scultorea. Gemignani fu attivo anche come pittore, e le sue opere pittoriche mostrano una sensibilità simile a quella espressa nelle sue sculture. La sua produzione artistica fu influenzata da diversi movimenti e stili, tra cui il divisionismo, che caratterizzò una fase della sua gioventù, e un approccio più libero e ampio che adottò in seguito, dopo una crisi spirituale che lo portò a riconsiderare la sua tecnica e il suo approccio all'arte. Durante la sua vita, Gemignani fu testimone di eventi storici significativi, tra cui le due guerre mondiali, che influenzarono inevitabilmente il contesto culturale e artistico in cui operava. Nonostante le difficoltà del periodo, continuò a produrre opere di grande valore, contribuendo al panorama artistico italiano e lasciando un'impronta indelebile nella storia dell'arte. Tra i riconoscimenti ricevuti, Gemignani fu premiato da Mussolini, un segno del riconoscimento ufficiale del suo talento e del suo contributo all'arte italiana. Tuttavia, la sua opera trascende il contesto politico in cui visse, e oggi viene apprezzata per il suo valore intrinseco e per la sua capacità di comunicare emozioni profonde e universali. Valmore Gemignani morì a Firenze nel 1956, ma il suo lascito artistico continua a vivere attraverso le sue opere, che sono esposte in musei e collezioni in Italia e all'estero. La sua vita e il suo lavoro sono un esempio dell'impegno e della passione che definiscono i grandi artisti, e la sua biografia è una testimonianza della ricchezza e della complessità del panorama artistico italiano del XX secolo.