La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Edoardo DeAlbertis ( Genova 1874 - 1950 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Edoardo De Albertis fu un artista poliedrico, le cui opere hanno lasciato un'impronta significativa nel panorama artistico italiano tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento. Nato a Genova il 26 gennaio 1874, De Albertis proveniva da una famiglia benestante e culturalmente stimolante: suo padre Orazio era un medico e docente di anatomia umana all'università, mentre sua madre Giulietta Conti era una donna colta e appassionata di letteratura inglese. La sua formazione artistica iniziò presto, frequentando dal 1888 l'Accademia Ligustica di Belle Arti, dove ricevette una solida preparazione tecnica che gli fruttò riconoscimenti in disegno geometrico e decorativo. Dopo aver completato gli studi liceali nel 1893, De Albertis decise di dedicarsi interamente alla scultura, perfezionandosi presso lo studio dello scultore Giovanni Scanzi a Genova. Il suo esordio nazionale avvenne l'anno successivo con il gruppo scultoreo "Bios", esposto a Milano alla seconda Triennale di Brera. La sua carriera artistica fu caratterizzata da una continua sperimentazione e da un'attività feconda che spaziava dalla scultura alla pittura, dall'illustrazione all'incisione e alla decorazione. De Albertis fu anche un attivo illustratore per la rivista "Il Marzocco", fondata da Mario Novaro nel 1895, dove collaborò con artisti del calibro di Nomellini e Giorgio Kienerk. Nel 1907, De Albertis partecipò alla VII Biennale di Venezia, contribuendo all'allestimento della sala internazionale "Arte del sogno", che rappresentò un punto di riferimento nell'ambito delle esposizioni artistiche in Italia. La sua opera si distingueva per la capacità di fondere elementi simbolistici e divisionisti, come dimostrato dal suo autoritratto esposto alla Promotrice del 1913, realizzato con tecnica divisionistica. Durante la sua carriera, De Albertis fu anche coinvolto in progetti di grande rilievo, come il "Viale delle Vittorie", un'opera commemorativa commissionata dal regime fascista. Nonostante le difficoltà politiche del periodo, l'artista mantenne una posizione indipendente, non aderendo formalmente a nessuna formazione politica e rifiutando di entrare nel partito fascista. La sua produzione artistica fu vasta e variegata, comprendendo anche opere funerarie, come il sarcofago della famiglia Biondi e la tomba Risso, che dimostrano la sua abilità nel campo dell'architettura funeraria. De Albertis fu anche un apprezzato scultore di monumenti pubblici e privati, lasciando un segno indelebile nel paesaggio urbano e cimiteriale di Genova. Nonostante la sua attività fosse principalmente concentrata a Genova, De Albertis mantenne rapporti con artisti e intellettuali di tutta Italia, contribuendo a diffondere il linguaggio artistico divisionista e simbolista. La sua influenza si estese anche oltre i confini nazionali, come dimostrato dalla sua partecipazione a mostre internazionali e dalla sua collaborazione con artisti stranieri. Edoardo De Albertis morì a Genova il 12 luglio 1950, lasciando un'eredità artistica di grande valore. Le sue opere sono testimonianza di un periodo storico complesso e di un artista che seppe interpretare e trasformare le correnti artistiche del suo tempo in un linguaggio personale e originale. La sua figura rimane un punto di riferimento per gli studi sull'arte italiana di fine Ottocento e inizio Novecento, e le sue sculture, dipinti e illustrazioni continuano a essere oggetto di studio e ammirazione.