La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Paolo Aleotti ( Reggio Emilia 1813 - 1881 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Paolo Aleotti, nato il 13 luglio 1813 a Barco, una frazione del comune di Bibbiano in provincia di Reggio Emilia, è stato uno scultore italiano che ha lasciato un'impronta significativa nell'arte del XIX secolo. La sua vita e la sua opera si inseriscono in un periodo di transizione artistica, in cui l'Italia, e l'Europa in generale, stavano vivendo i mutamenti culturali e sociali portati dal Romanticismo e dall'ascesa del Realismo. Aleotti ha ricevuto la sua formazione iniziale presso il Liceo Artistico di Reggio Emilia, dove è stato allievo di Prospero Minghetti, un artista che ha contribuito a plasmare il suo primo approccio alla scultura. La sua educazione artistica è stata influenzata dalle correnti neoclassiche, che in quel periodo dominavano la scena artistica italiana, ma Aleotti ha saputo sviluppare uno stile personale che rifletteva anche le nuove tendenze romantiche e realiste. Nel corso della sua carriera, Aleotti ha insegnato per molti anni all'Accademia di Belle Arti di Bologna, dal 1860 al 1881. Questo incarico gli ha permesso di influenzare generazioni di giovani artisti e di contribuire attivamente alla vita culturale della città. Durante il suo periodo bolognese, ha esposto diverse opere, tra cui una statua in gesso per un monumento sepolcrale e, in marmo, un fanciullo dormiente e tre busti. Queste opere dimostrano la sua abilità nel trattare il marmo e la sua attenzione al dettaglio, nonché la sua capacità di catturare l'essenza della figura umana con sensibilità e realismo. Aleotti è noto anche per aver realizzato diversi monumenti funerari nella Certosa di Bologna, tra cui lo splendido fanciullo collocato sul suo sepolcro. Questi lavori riflettono la sua maestria nella scultura funeraria, un genere che all'epoca godeva di grande popolarità e che permetteva agli scultori di esprimere pienamente la loro arte in opere destinate a commemorare e celebrare la vita dei defunti. A Modena, Aleotti ha scolpito un monumento in memoria del principe Ferdinando, e nel Teatro di Reggio Emilia ha realizzato alcuni medaglioni. Questi lavori dimostrano la sua versatilità e la sua capacità di lavorare su commissione, creando opere che si integravano perfettamente con l'architettura e l'ambiente circostante. Tra le altre opere di Aleotti, si ricorda il monumento sepolcrale con bassorilievo per la famiglia Pacchioni-Gavioli nel cimitero di Modena e un altro statuato per la famiglia Fangarezzi per quello di Bologna. Ha inoltre scolpito due busti per la sua città natale: uno colossale del General Cialdini e l'altro di una donna. Questi lavori evidenziano la sua abilità nel ritratto e la sua capacità di catturare non solo le fattezze fisiche ma anche l'essenza dei suoi soggetti. Aleotti ha lavorato anche su progetti personali, come l'opera in marmo 'Esposta del Bigallo' a Firenze. All'Esposizione bolognese del 1888, ha presentato "Il morto", descritto come uno studio di pieghe nella grandezza del vero, che testimonia la sua attenzione al realismo e alla precisione tecnica. Nella Pinacoteca estense è conservato un suo marmo raffigurante un puttino dormiente, che ancora una volta dimostra la sua predilezione per i soggetti delicati e la sua abilità nel rendere la morbidezza e la tenerezza della figura infantile. Paolo Aleotti è deceduto il 14 ottobre 1881 a Bologna, lasciando dietro di sé un'eredità di opere che continuano a essere apprezzate per la loro bellezza e per la loro importanza storica e artistica. Il suo contributo all'arte della scultura è stato significativo, e il suo lavoro continua a essere studiato e ammirato da storici dell'arte, critici e appassionati.