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Pietro Testa - vendita di quadri antichi del pittore


Ponti Art compra opere, quadri e sculture di Pietro Testa ( Lucca 1612 - Rome 1650 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime. Siamo interessati a importanti pittori e scultori antichi, ambito, scuola o attribuito all'artista.




La Galleria d'arte Ponti seleziona e tratta le migliori sculture, quadri e incisioni antiche. Su richiesta forniamo stime e valutazioni gratuite, comunichiamo i prezzi, le quotazioni e i valori attuali di mercato.
 

Acquistiamo opere in tutta Italia


Se siete interessati a COMPRARE o VENDERE opere di Pietro Testa contattateci subito.

 

Se desiderate vendere o ricevere una valutazione delle opere:

Inviateci una foto frontale del quadro, una del retro e una della firma. Indicateci inoltre le dimensioni dell’opera. Se possibile, informateci sulla provenienza d’acquisto dell’opera e su ogni genere di documentazione disponibile (ricevute d’acquisto, certificati di autenticità, pubblicazioni). Un nostro operatore vi risponderà in giornata. Garantiamo massima riservatezza ed estrema professionalità.
 
 Potete inviare le foto tramite WHATSAPP TRAMITE MAILgalleriaponti@gmail.com

Tel. (+39) 066871425

Cell./WhatsApp. (+39) 3205747749

un nostro esperto vi risponderà in giornata.



Se invece desiderate acquistare opere del pittore:

Contattateci e segnalateci la vostra richiesta. Vi informeremo sulle opere disponibili. Offriamo anche la possibilità di iscrivervi alla nostra NEWSLETTER, tramite la quale sarete informati all’inizio di ogni mese sulle ultime acquisizioni della Galleria d’arte.

Pietro Testa pittore scultore vendite di opere d'arte. Quotazioni, prezzi, stime, valore e valutazioni dei quadri sculture

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La rapidità della transazione e l'immediatezza del pagamento rappresentano da sempre i nostri punti di forza.


Biografia del pittore

Pietro Testa, noto anche come il Lucchesino, è stato un importante artista italiano del periodo del Barocco alto, attivo a Roma. Nato a Lucca nel 1611, si trasferì a Roma in giovane età. Testa è noto principalmente come incisore e disegnatore, ma ha anche prodotto una serie di opere pittoriche significative. La sua formazione artistica è avvenuta sotto la guida di diversi maestri. Alcune fonti indicano che Testa si è formato sotto Pietro Paolini o sotto Domenichino, per il quale ha lavorato sotto il patrocinio di Cassiano dal Pozzo. Altre fonti indicano che è stato allievo di Pietro da Cortona, ma è stato espulso dal suo studio nel 1631, poco dopo esservi entrato. Testa è noto per la sua amicizia con Nicolas Poussin e Francesco Mola. Tra il 1638 e il 1644, ha completato quella che è forse la sua opera più importante, un insieme di incisioni complesse e dettagliate sul tema delle Stagioni, che servivano come espressione del suo interesse per la filosofia platonica. Queste opere sono state considerate dai suoi contemporanei come le sue "opere più belle e importanti". Testa era influenzato da Leonardo da Vinci a favore dell'osservazione diretta dei fenomeni naturali, un fatto che potrebbe aver limitato la sua produttività come artista e potrebbe addirittura aver causato la sua morte. Le circostanze della morte di Testa sono confuse e contraddittorie, con alcune fonti che suggeriscono un omicidio o un suicidio. Testa era descritto come di temperamento malinconico; la sua personalità difficile causava problematiche interazioni con i suoi patroni, come Niccolò Simonelli, e una serie di progetti si era conclusa in frustrazione. Uno dei lavori più importanti di Pietro Testa è la Strage degli innocenti, ora conservata alla Galleria Spada di Roma ed eseguita tra il 1635 ed il 1637. Altre opere significative includono il Paesaggio con satiri, ora a Roma alla Galleria Corsini, e il Paesaggio idilliaco, a Roma alla Galleria Doria Pamphilj. Pietro Testa morì tragicamente a Roma nel 1650 per annegamento nel Tevere; si ritiene che si sia trattato probabilmente di un suicidio. Le ragioni di questo atto potrebbero essere molteplici: l'incomprensione dei critici e dei committenti, la decorazione interrotta nell'abside della Basilica dei Santi Silvestro e Martino ai Monti, la distruzione degli affreschi da lui dipinti tra il 1642 ed il 1644 nella cappella di San Lamberto in Santa Maria.

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