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Andrea Sabatini - vendita di quadri antichi del pittore


Ponti Art compra opere, quadri e sculture di Andrea Sabatini ( Salerno ca. 1484 - Gaeta 1530 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime. Siamo interessati a importanti pittori e scultori antichi, ambito, scuola o attribuito all'artista.




La Galleria d'arte Ponti seleziona e tratta le migliori sculture, quadri e incisioni antiche. Su richiesta forniamo stime e valutazioni gratuite, comunichiamo i prezzi, le quotazioni e i valori attuali di mercato.
 

Acquistiamo opere in tutta Italia


Se siete interessati a COMPRARE o VENDERE opere di Andrea Sabatini contattateci subito.

 

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Inviateci una foto frontale del quadro, una del retro e una della firma. Indicateci inoltre le dimensioni dell’opera. Se possibile, informateci sulla provenienza d’acquisto dell’opera e su ogni genere di documentazione disponibile (ricevute d’acquisto, certificati di autenticità, pubblicazioni). Un nostro operatore vi risponderà in giornata. Garantiamo massima riservatezza ed estrema professionalità.
 
 Potete inviare le foto tramite WHATSAPP TRAMITE MAILgalleriaponti@gmail.com

Tel. (+39) 066871425

Cell./WhatsApp. (+39) 3205747749

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Contattateci e segnalateci la vostra richiesta. Vi informeremo sulle opere disponibili. Offriamo anche la possibilità di iscrivervi alla nostra NEWSLETTER, tramite la quale sarete informati all’inizio di ogni mese sulle ultime acquisizioni della Galleria d’arte.

Andrea Sabatini pittore scultore vendite di opere d'arte. Quotazioni, prezzi, stime, valore e valutazioni dei quadri sculture

RISPOSTE IMMEDIATE – TRATTATIVE RISERVATE

La rapidità della transazione e l'immediatezza del pagamento rappresentano da sempre i nostri punti di forza.


Biografia del pittore

Andrea Sabatini, noto anche come Andrea da Salerno, è stato un pittore italiano nato a Salerno nel 1480 e morto a Gaeta nel 1545. La sua attività artistica si è svolta prevalentemente tra le province di Napoli e Salerno e nel territorio del basso Lazio. Nell'attività iniziale del Sabatini, si evidenziano soprattutto ascendenze del Perugino e di Pinturicchio e, poi, anche del leonardesco Cesare da Sesto, pittore milanese attivo nel Meridione. Questa influenza iniziale è testimoniata anche dalla Natività, attualmente esposta alla pinacoteca provinciale di Salerno, a lungo ritenuta opera del Sabatini, ma nel 1985 alcuni studiosi l'hanno attribuita a Cesare da Sesto. Negli anni finali della sua vita, Sabatini fu impegnato nell'abbazia di Montecassino dove, con l'aiuto dei suoi discepoli Giovanni Filippo Criscuolo e del cognato Severo Ierace, realizzò diverse tavole raffiguranti la vita di San Benedetto. Tra le sue opere più note, si ricordano la "Madonna col Bambino e San Giovanni", conservata al Museo della corte d'oro di Metz, e la "Trinità tra i santi Giovanni Battista ed Evangelista", conservata nella Concattedrale di Santissima Maria Assunta e San Catello a Castellammare di Stabia. Il primo documento rintracciato dagli storici è un contratto del 1510 registrato a Napoli, dove Andrea da Salerno viene indicato con la qualifica di ‘maestro’. La critica delle opere più antiche attribuite al pittore parla di un artista calato nel cinquecento, al passo con i tempi, con uno sguardo sul mondo privo di relazioni con la cultura della Napoli aragonese. Un artista dotato di uno stile personale, cosciente e capace di confrontarsi con la ‘maniera moderna’ dei pittori leonardeschi e di Raffaello. Andrea Sabatini ha rivoluzionato l'arte dell'Italia meridionale introducendo lo stile di Raffaello a Napoli. Questo è evidente nel dipinto "Deposizione", proveniente dalla chiesa napoletana di Santa Teresa degli Scalzi, ispirato da un'incisione disegnata da Raffaello e realizzata da Marcantonio Raimondi. L'intensità emotiva di questo lavoro suggerisce anche la conoscenza dello stile non convenzionale ed espressivo di Rosso Fiorentino, forse a Napoli tra il 1518 e il 1521. Nelle ultime opere, Raffaello, quello classico, tornò predominante nei pensieri di Andrea; l’euforia manierista era definitivamente disinnescata. Un passo in questa direzione lo compiono le tavole per la Cattedrale di Gaeta e l’Abbazia di Montecassino. Commissioni prestigiose che bene si addicevano a un artista affermato e che spiegano, anche a costo di scarti qualitativi, il ruolo di Sabatini nel panorama artistico del suo tempo. L'opera di Sabatini lasciò una memoria profonda tra i napoletani, ma non fu apprezzata da Vasari, che non ne fece menzione nelle Vite, pur avendo avuto certamente modo di vedere almeno qualche suo dipinto nel corso del soggiorno meridionale del 1544-45. Tra Sei e Settecento la figura di Sabatini acquistò così una posizione centrale nella rivalsa polemica cercata dagli eruditi meridionali contro le vere o presunte ‘parzialità’ dell’aretino.

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