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Uccello Paolo - vendita di quadri antichi del pittore


Ponti Art compra opere, quadri e sculture di Uccello Paolo ( Arezzo 1397 - 1475 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime. Siamo interessati a importanti pittori e scultori antichi, ambito, scuola o attribuito all'artista.




La Galleria d'arte Ponti seleziona e tratta le migliori sculture, quadri e incisioni antiche. Su richiesta forniamo stime e valutazioni gratuite, comunichiamo i prezzi, le quotazioni e i valori attuali di mercato.
 

Acquistiamo opere in tutta Italia


Se siete interessati a COMPRARE o VENDERE opere di Uccello Paolo contattateci subito.

 

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Inviateci una foto frontale del quadro, una del retro e una della firma. Indicateci inoltre le dimensioni dell’opera. Se possibile, informateci sulla provenienza d’acquisto dell’opera e su ogni genere di documentazione disponibile (ricevute d’acquisto, certificati di autenticità, pubblicazioni). Un nostro operatore vi risponderà in giornata. Garantiamo massima riservatezza ed estrema professionalità.
 
 Potete inviare le foto tramite WHATSAPP TRAMITE MAILgalleriaponti@gmail.com

Tel. (+39) 066871425

Cell./WhatsApp. (+39) 3205747749

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Contattateci e segnalateci la vostra richiesta. Vi informeremo sulle opere disponibili. Offriamo anche la possibilità di iscrivervi alla nostra NEWSLETTER, tramite la quale sarete informati all’inizio di ogni mese sulle ultime acquisizioni della Galleria d’arte.

Uccello Paolo pittore scultore vendite di opere d'arte. Quotazioni, prezzi, stime, valore e valutazioni dei quadri sculture

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La rapidità della transazione e l'immediatezza del pagamento rappresentano da sempre i nostri punti di forza.


Biografia del pittore

Paolo Uccello, il cui vero nome era Paolo di Dono, nacque nel 1397 a Pratovecchio, vicino ad Arezzo. Figlio di Dono di Paolo, un barbiere-chirurgo, e Antonia, una donna di alta estrazione fiorentina, Paolo mostrò fin da giovane un grande amore per la pittura e un particolare interesse per gli uccelli, da cui derivò il suo soprannome "Uccello". La sua formazione artistica iniziò nella bottega di Lorenzo Ghiberti, dove lavorò dal 1404 al 1407. Nel 1415, Uccello iniziò a lavorare come maestro indipendente. La sua carriera, in particolare la parte iniziale, è difficile da ricostruire a causa della mancanza di documentazione sopravvissuta. Uccello è noto per il suo lavoro pionieristico sulla prospettiva visiva nell'arte. Il suo stile combinava l'amore per gli effetti decorativi dello stile figurativo gotico internazionale con un profondo interesse per la prospettiva lineare, caratteristica del Rinascimento precoce. Queste caratteristiche sono particolarmente evidenti in opere come "La battaglia di San Romano". Durante la sua carriera, Uccello dipinse una serie di scene di animali per la casa dei Medici. La scena più apprezzata da Vasari fu la sua rappresentazione di un feroce leone che combatte con un serpente sputa-veleno. Uccello amava dipingere animali e teneva a casa una grande varietà di immagini di animali, in particolare uccelli. Tra le opere più celebri e caratteristiche di Uccello ci sono il secondo ciclo di affreschi nel Chiostro Verde, in cui la rappresentazione di Noè si dice sia un autoritratto, e i tre famosi pannelli della Battaglia di San Romano. Un altro esempio chiaro del suo lavoro è il ciclo di affreschi per San Miniato al Monte, che rivela l'influenza della scultura di Donatello e delle teorie di Alberti sulla rappresentazione dello spazio. Nel 1445, Uccello si trasferì a Padova per eseguire un ciclo decorativo per la Casa Vitaliani, che ora è perduto ma è considerato di grande importanza per la sua influenza su altri pittori come Andrea Mantegna. Nel suo ritorno fiscale fiorentino dell'agosto 1469, Uccello dichiarò: "Mi trovo vecchio e malato, mia moglie è malata e non posso più lavorare". Negli ultimi anni della sua vita, Paolo era un uomo solitario e dimenticato che temeva le difficoltà della vita. Il suo ultimo lavoro noto è "La caccia", circa 1470. Fece il suo testamento l'11 novembre 1475 e morì poco dopo, il 10 dicembre 1475, all'ospedale di Firenze, all'età di 78 anni. Fu sepolto nella tomba di suo padre nella chiesa fiorentina.

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