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Artemisia Gentileschi - vendita di quadri antichi del pittore

Ponti Art compra opere, quadri e sculture di Artemisia Gentileschi ( 1597 - 1652 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime. Siamo interessati a importanti pittori e scultori antichi, ambito, scuola o attribuito all'artista.

La Galleria d'arte Ponti seleziona e tratta le migliori sculture, quadri e incisioni antiche. Su richiesta forniamo stime e valutazioni gratuite, comunichiamo i prezzi, le quotazioni e i valori attuali di mercato.

Acquistiamo opere in tutta Italia

Se siete interessati a COMPRARE o VENDERE opere di Artemisia Gentileschi contattateci subito.

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Inviateci una foto frontale del quadro, una del retro e una della firma. Indicateci inoltre le dimensioni dell’opera. Se possibile, informateci sulla provenienza d’acquisto dell’opera e su ogni genere di documentazione disponibile (ricevute d’acquisto, certificati di autenticità, pubblicazioni). Un nostro operatore vi risponderà in giornata. Garantiamo massima riservatezza ed estrema professionalità.

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Biografia del pittore

Artemisia Gentileschi, nata a Roma l'8 luglio 1593, è stata una delle più importanti pittrici italiane, considerata un'artista di scuola caravaggesca. Figlia di Orazio Gentileschi, un pittore nativo di Pisa, e Prudenzia Montoni, Artemisia era la primogenita di sei fratelli. Sua madre morì di parto quando Artemisia aveva solo dodici anni. Fin dalla più tenera età, Artemisia venne educata all'arte dal padre, che le insegnò a disegnare, a impastare i colori e a dare lucentezza ai dipinti. Artemisia crebbe in un ambiente ricco di stimoli artistici come quello della Roma del XVII secolo, resa grande dall'arte barocca. Il padre, inoltre, pare fosse amico del Caravaggio che, stando alle cronache, spesso si recava nella bottega di Orazio per prendere in prestito strumenti di lavoro. Non è escluso dunque che Artemisia conoscesse di persona il grande artista. Intorno al 1609, Artemisia divenne la collaboratrice di Orazio e iniziò ad intervenire sulle tele paterne, per poi cimentarsi, in tutta autonomia, in lavori personali dove dimostrò di aver interiorizzato i preziosi insegnamenti del padre. Nel 1612, Artemisia era ormai diventata un'esperta pittrice, a tal punto da destare l'ammirazione di Giovanni Baglione, uno dei suoi biografi più noti. La vita di Artemisia fu segnata da un episodio doloroso: a soli 18 anni, venne violentata dal pittore Agostino Tassi, presso il cui studio stava perfezionando la sua formazione. Tassi rifiutò il matrimonio riparatore e Artemisia decise di denunciarlo alle autorità. Poco dopo il processo, Artemisia contrasse matrimonio con un pittore di nome Pierantonio Stiattesi. Nonostante le difficoltà, Artemisia continuò a dipingere, affrontando la pittura "alta": soggetti sacri e storici, impianti monumentali. La sua fama crebbe presso i contemporanei, anche se la sua fortuna più recente è forse più legata agli aspetti drammatici e romanzeschi della sua vita, e al suo coraggio nell'affrontarli, che ne hanno fatto quasi naturalmente una eroina femminista ante litteram. Nel 1642, con lo scoppiare della guerra civile, Artemisia lasciò l'Inghilterra e, dopo altri spostamenti di cui si ha scarsa conoscenza, tornò a Napoli dove morì nel 1653. La sua eredità artistica è vasta, anche se il catalogo delle sue opere presenta alcuni problemi attributivi, soprattutto in rapporto alla produzione del padre, Orazio Gentileschi.

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