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Marcovaldo-di Coppo - vendita di quadri antichi del pittore


Ponti Art compra opere, quadri e sculture di Marcovaldo-di Coppo ( ca. 1225 - ca. 1280 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime. Siamo interessati a importanti pittori e scultori antichi, ambito, scuola o attribuito all'artista.




La Galleria d'arte Ponti seleziona e tratta le migliori sculture, quadri e incisioni antiche. Su richiesta forniamo stime e valutazioni gratuite, comunichiamo i prezzi, le quotazioni e i valori attuali di mercato.
 

Acquistiamo opere in tutta Italia


Se siete interessati a COMPRARE o VENDERE opere di Marcovaldo-di Coppo contattateci subito.

 

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Inviateci una foto frontale del quadro, una del retro e una della firma. Indicateci inoltre le dimensioni dell’opera. Se possibile, informateci sulla provenienza d’acquisto dell’opera e su ogni genere di documentazione disponibile (ricevute d’acquisto, certificati di autenticità, pubblicazioni). Un nostro operatore vi risponderà in giornata. Garantiamo massima riservatezza ed estrema professionalità.
 
 Potete inviare le foto tramite WHATSAPP TRAMITE MAILgalleriaponti@gmail.com

Tel. (+39) 066871425

Cell./WhatsApp. (+39) 3205747749

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Contattateci e segnalateci la vostra richiesta. Vi informeremo sulle opere disponibili. Offriamo anche la possibilità di iscrivervi alla nostra NEWSLETTER, tramite la quale sarete informati all’inizio di ogni mese sulle ultime acquisizioni della Galleria d’arte.

Marcovaldo-di Coppo pittore scultore vendite di opere d'arte. Quotazioni, prezzi, stime, valore e valutazioni dei quadri sculture

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La rapidità della transazione e l'immediatezza del pagamento rappresentano da sempre i nostri punti di forza.


Biografia del pittore

Coppo di Marcovaldo, nato a Firenze intorno al 1225 e morto nel 1276, è stato uno dei pittori più eminenti della pittura toscana del XIII secolo, e uno dei pochi artisti di quel periodo di cui si conosce il nome. La sua opera, tesa ad affrancarsi dai legami linguistici bizantini, costituì il tramite a cui si collegano gli sviluppi della grande arte di Cimabue. Coppo di Marcovaldo è noto per aver preso parte alla straordinaria decorazione musiva del Battistero di Firenze, realizzando alcuni cartoni. A lui è assegnato il visionario Giudizio finale, in particolare per la parte che riguarda l'Inferno, databile tra il 1260 e il 1270. Questo mosaico, estremamente ricco dal punto di vista iconografico, è considerato innovativo e uno dei capolavori del XIII secolo. Nel 1265, Coppo di Marcovaldo è documentato come proprietario di una casa in Borgo San Lorenzo a Firenze e nello stesso anno risulta attivo a Pistoia, dove affrescò la cappella di San Jacopo nel Duomo, opera non più esistente. Nel 1276, l'ultimo documento riguardante Coppo riporta un pagamento per la pittura di un "solarium" sopra l'altare e il coro della cattedrale pistoiese, opera di cui si è persa ogni traccia. Tra le opere più significative di Coppo di Marcovaldo, conservata nella basilica fiorentina di Santa Croce, vi è una raffigurazione di San Francesco con venti riquadri laterali dove sono rappresentate storie della vita del santo. Si tratta di una pala d’altare che propone una schematica e severa effigie centrale, attorniata da una serie di pannelli, introduzione di quell’arte narrativa che Giotto avrebbe continuato sessanta anni dopo, proprio sulle pareti della stessa Cappella Bardi che ospita la tavola di Coppo. La pennellata di Coppo è morbida, quasi senza sfumature, mentre il linearismo è esasperato, teso; le scene si caratterizzano per l’assenza di effetti spaziali e la presenza di architetture arcaiche, inserite in composizioni diagrammatiche. Sono nuove, invece, la caratterizzazione drammatica dei tratti somatici dei personaggi che riempiono gli spazi, dalla accentuata cromia terrea e la loro forza espressiva. Coppo persegue l’intento di dare un innovativo senso volumetrico all’arte pittorica che, talvolta, risalta nei panneggi, spezzati e spigolosi dal forte impatto visivo. A Coppo di Marcovaldo è attribuito con pressoché unanime consenso anche il Crocifisso dipinto, oggi conservato nei Musei Civici di San Gimignano. L’opera, databile intorno al 1264, è del tipo di Christus patiens, che ci mostra l’aspetto umano e sofferente del Figlio di Dio rispetto alla variante più antica del Christus triumphans, dove Egli non fa trasparire alcun sentimento doloroso, manifestandosi tutto quale trionfo divino sulla morte. Nella difficoltà di formulate attribuzioni certe alla pittura duecentesca, così legata a modelli fissi, molti lavori sono stati attribuiti a Coppo, uno dei pochi nomi legati a un catalogo di opere. Oggi si tende a sfrondare tali attribuzioni incerte o con scarso seguito, approcciandosi alla materia con più cautela.

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