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Arturo Moradei pittore - acquisti, vendite, prezzi e valutazioni di opere.


La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Arturo Moradei ( Firenze 1840 - Ravenna 1901). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.




La Galleria d'arte Ponti seleziona e tratta i migliori quadri dell'artista. Su richiesta forniamo stime e valutazioni gratuite, comunichiamo i prezzi, le quotazioni e i valori attuali di mercato.
 

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Arturo Moradei pittore acquisti e vendite di opere d'arte. Quotazioni, prezzi, stime, valore e valutazioni dei quadri dell'artista

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Arturo Moradei biografia

Arturo Moradei fu un pittore italiano nato a Firenze il 31 maggio 1840 e deceduto a Ravenna il 7 ottobre 1901. La sua formazione artistica ebbe luogo all'Accademia di Belle Arti di Firenze, dove frequentò i corsi dal 1853 al 1859 sotto la guida di due maestri dell'arte italiana dell'epoca, Enrico Pollastrini e Giuseppe Bezzuoli. Quest'ultimo era noto per il suo stile neoclassico e per essere stato uno dei principali esponenti della pittura storica italiana, mentre Pollastrini era un pittore di genere e ritrattista. L'influenza di questi maestri fu determinante nello sviluppo dello stile e delle tematiche di Moradei, che nei suoi primi anni si dedicò principalmente a soggetti storici, seguendo la scia dei suoi insegnanti. Durante i suoi anni di formazione, Moradei strinse amicizia con Silvestro Lega, un altro importante pittore italiano, con il quale condivise l'interesse per la pittura di storia di orientamento risorgimentale. Questo genere di pittura era particolarmente popolare in quel periodo storico, in cui l'Italia stava vivendo il processo di unificazione nazionale. Moradei partecipò a numerose esposizioni, tra cui quelle di Firenze, Genova e Torino, dove presentò le sue opere a un pubblico più ampio. Nel 1870, la vita di Moradei prese una svolta significativa quando si trasferì a Ravenna dopo essere stato nominato professore di pittura presso l'Accademia locale. Questo cambiamento di ambiente influenzò notevolmente la sua arte: la campagna fiorentina, che era stata una fonte di ispirazione nei suoi primi lavori, venne sostituita dai paesaggi e dai ritmi della vita rurale ravennate. La sua pittura in questo periodo divenne più genuina e arguta, caratterizzata da una resa spigliata e da una scelta di soggetti semplici e intimi, come scene di vita contadina e interni domestici. Questi soggetti erano spesso rappresentati in una sorta di idillio campestre, rendendo le opere facilmente leggibili e apprezzabili dal pubblico. Moradei introdusse nei suoi dipinti una visione salace e sfiziosa della vita rurale, riflettendo la candida spontaneità dei contadini dei dintorni di Ravenna. Nonostante il realismo incontrato a Firenze, la sua arte mantenne una certa idealizzazione della vita agreste, con una predilezione per i soggetti romagnoli rispetto a quelli toscani. Nel corso degli anni, Moradei continuò a esporre le sue opere in importanti mostre nazionali e internazionali, tra cui quelle di Roma, Napoli, Palermo, Venezia, Parigi (1878), Anversa (1885) e altre. Tra le opere più note di Moradei vi sono "Religione, Carità e Amore" (costumi fiorentini del secolo XIV), "Povera Gigina", "Uss’ingaccia la gavetula" (s’arruffa la matassa), "Trop ciaccar" (troppe ciarle), "Siedo" (Costume romagnolo), "Toletta", "Chi va al mulino si infarina", "Dirindena pan grattà", "Ansie materne" e "Lattivendola". Questi lavori mostrano la sua abilità nel catturare la vita quotidiana e i costumi locali con uno stile vivace e dettagliato. Moradei fu anche apprezzato per i suoi quadri di genere, nei quali raffigurò con spirito e ironia tipi del contado ravennate. La sua abilità nel ritrarre la vita rurale e i suoi personaggi con calore e umorismo gli valsero l'ammirazione non solo in Italia, ma anche all'estero, come dimostrato dal successo ottenuto all'Esposizione Mondiale di Parigi del 1878. La carriera di Moradei fu segnata da un costante impegno nell'insegnamento e nella produzione artistica fino alla sua morte avvenuta a Ravenna nel 1901. Le sue opere sono oggi ricercate da collezionisti e appassionati d'arte, e continuano a essere esposte in aste e gallerie, testimoniando il suo contributo duraturo al panorama artistico italiano dell'Ottocento.


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