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Boris Georgiev è stato un artista bulgaro di grande talento e riconoscimento internazionale, noto soprattutto per il suo lavoro nel campo del ritratto. Nato il 1° novembre 1888 a Varna, in Bulgaria, la sua vita è stata quella di un viaggiatore solitario, che si è spostato da un paese all'altro seguendo un bisogno interiore di ricerca e scoperta. La sua formazione artistica iniziò a San Pietroburgo, dove la sua famiglia si trasferì nel 1902 alla ricerca di migliori opportunità. Successivamente, Georgiev approfondì i suoi studi presso la Reale Accademia d'Arte di Baviera a Monaco, dove ebbe l'opportunità di immergersi nelle collezioni d'arte antica e contemporanea dei musei e delle gallerie europee. Questa esperienza gli permise di superare e ampliare i confini nazionali dell'arte bulgara, arricchendo la sua stilistica negli anni '20 e aggiungendo un linguaggio pittorico e plastico universale alle sue opere. Georgiev era noto per la sua inclinazione verso l'Oriente e per aver fuso l'estetica e gli ideali umanitari del Rinascimento italiano con la sua arte. La bellezza squisita del disegno, il colore e la tecnica pittorica unica nelle sue immagini esprimono il talento artistico di un genio, come sottolineato da Assen Vassiliev, un grande ricercatore e storico dell'arte bulgara. Durante la sua carriera, Georgiev viaggiò molto, vivendo e lavorando in diversi paesi. Tra il 1931 e il 1936, si avventurò in India, raggiungendo il paese in nave da Trieste, e tra il 1951 e il 1955, viaggiò tra il Brasile e l'Argentina. Questi viaggi influenzarono profondamente il suo lavoro, come dimostrano i ritratti che realizzò di figure come Peter Dunov, Albert Einstein, il Cardinale Merry del Val, Mahatma Gandhi, Jawaharlal Nehru e la Principessa Rajkumari Amrit Kaur Singh. I suoi ritratti catturano l'espressione vivida sui volti e l'energia intellettuale della loro natura creativa. Le opere di Georgiev sono state descritte come "apparizioni di un altro mondo" per la loro immaginistica creata dalla forza dell'intelligenza. Un esempio è il ritratto della nipote Mila, che rivela un lavoro idealistico e iperrealistico ricco di dettagli. Altre opere significative includono "Il Pastore Errante" (1922), un'opera autobiografica che rappresenta l'essere umano come amico di tutti gli animali. Georgiev ha tenuto numerose mostre che gli hanno guadagnato il riconoscimento della critica in Germania, Italia, India e Brasile, sebbene fosse considerato più un innovatore che un artista moderno. Nonostante ciò, fu solo negli ultimi decenni, grazie soprattutto alla generosa donazione fatta dalla sua figlia adottiva, Virginia Jacometti-Georgiev dall'Italia, e a una serie di mostre giubilari e dedicate tra il 1999 e il 2015, che la sua arte ricevette finalmente il riconoscimento che meritava. Georgiev non smise mai di dipingere e di mostrare la sua arte fino alla sua morte nel 1962. La sua ultima mostra si tenne nel 1961 a Roma, dove visse per molti anni. La sua eredità artistica continua a essere celebrata e apprezzata, come dimostrano le numerose opere esposte nella Galleria d'Arte di Varna a lui dedicata, dove alcune delle sue opere ricordano Leonardo da Vinci per la loro maestria tecnica e realismo. In conclusione, Boris Georgiev è stato un artista che ha lasciato un'impronta indelebile nell'arte bulgara e internazionale. La sua vita e il suo lavoro sono stati un ponte tra culture e epoche diverse, unendo l'Est e l'Ovest attraverso la sua visione artistica e la sua ricerca incessante di bellezza e verità.
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