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Giovanni Fattori pittore - acquisti, vendite, prezzi e valutazioni di opere.

La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Giovanni Fattori ( Livorno 1825 - Firenze 1908). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.

La Galleria d'arte Ponti seleziona e tratta i migliori quadri dell'artista. Su richiesta forniamo stime e valutazioni gratuite, comunichiamo i prezzi, le quotazioni e i valori attuali di mercato.

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Giovanni Fattori pittore acquisti e vendite di opere d'arte. Quotazioni, prezzi, stime, valore e valutazioni dei quadri dell'artista

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Giovanni Fattori biografia

Giovanni Fattori, nato il 6 settembre 1825 a Livorno, è stato un pittore e incisore italiano, considerato tra i maggiori esponenti del movimento dei Macchiaioli, una corrente artistica che anticipò alcuni aspetti dell'Impressionismo. La sua vita si intreccia strettamente con gli eventi storici e culturali dell'Italia dell'Ottocento, un periodo di grandi trasformazioni politiche e sociali. Fattori nacque in una famiglia modesta; suo padre Giuseppe era un artigiano e sua madre Lucia Nannetti di origini fiorentine. Fin da bambino, mostrò un notevole talento per il disegno, tanto che a 15 anni venne mandato a studiare pittura presso lo studio di Giuseppe Baldini, un pittore livornese. Nel 1846, Fattori si trasferì a Firenze per iscriversi all'Accademia di Belle Arti, dove studiò sotto la guida di Giuseppe Bezzuoli, ma con scarso profitto a causa del suo carattere ribelle e della sua partecipazione ai moti risorgimentali del 1848. Durante i suoi anni di formazione, Fattori fu influenzato dalle letture dei romanzi storici di Francesco Domenico Guerrazzi e Walter Scott, e iniziò a sviluppare un interesse per la pittura di soggetti storici e militari. Tuttavia, la sua vera passione era la pittura dal vero, che lo portò a distaccarsi dai temi celebrativi tipici del Neoclassicismo e a sviluppare uno stile più realistico e personale. Nel 1850, Fattori riprese gli studi all'Accademia di Firenze e iniziò a frequentare il Caffè Michelangiolo, un luogo di ritrovo per artisti e intellettuali dell'epoca. Qui conobbe altri pittori che avrebbero formato il gruppo dei Macchiaioli, tra cui Telemaco Signorini e Silvestro Lega. Il gruppo si caratterizzava per una pittura che rifiutava le tradizionali sfumature cromatiche e basava le proprie opere sull'effetto di luce e colore reso attraverso poche pennellate e "macchie" di colore. Fattori sposò Settimia Vannucci nel 1860, ma la loro felicità fu breve poiché lei morì di tubercolosi nel 1867. Questo evento segnò profondamente Fattori, che iniziò a ritrarre la moglie in diverse opere. Dopo la morte di Settimia, Fattori si trasferì a Castiglioncello, ospite del critico e mecenate Diego Martelli, dove iniziò a dipingere la Maremma, un tema che avrebbe caratterizzato molte delle sue opere successive. Nel 1869, Fattori divenne docente di Pittura all'Accademia di Belle Arti di Firenze, un ruolo che mantenne per molti anni. Durante questo periodo, continuò a esplorare il realismo nella pittura, rappresentando scene di vita quotidiana, paesaggi e ritratti con un approccio diretto e sincero. Nel 1891, Fattori sposò la sua seconda moglie, Marianna Bigazzi, ma anche questo matrimonio fu segnato dalla tragedia con la morte di Marianna nel 1903. Nonostante il dolore, Fattori continuò a lavorare e a ricevere riconoscimenti per le sue opere. Nel 1906, si sposò per la terza volta con Fanny Martinelli, ma anche lei morì due anni dopo. Giovanni Fattori morì a Firenze il 30 agosto 1908. La sua eredità artistica è stata riconosciuta a livello internazionale e le sue opere sono esposte in importanti gallerie d'arte in Italia e nel mondo. Il Museo Civico "Giovanni Fattori" a Livorno è dedicato alla sua memoria e ospita una vasta raccolta delle sue opere. Fattori è ricordato per il suo contributo significativo alla pittura italiana dell'Ottocento e per il suo ruolo di caposcuola dei Macchiaioli, un movimento che ha segnato una svolta nella storia dell'arte italiana.

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