Ettore Ferrari

Biografia

ferrari-ettore-biografia-pittore

FERRARI Ettore, scultore e pittore (Roma 1845 – 1929). Figlio di Filippo, discreto scultore e di Maria Luisa Pasini discendente da nobile famiglia fiorentina, dopo aver completato l’università si dedica agli studi artistici sulle orme del padre. Questi, assieme ai primi insegnamenti artistici, gli aveva inculcato i principi della fede repubblicana che lo spinsero, a soli 14 anni, a scappare di casa per tentare di raggiungere la spedizione garibaldina dei Mille.

Nel 1868 vince il pensionato di scultura all’Accademia di San Luca (concorso Albacini), dove continua gli studi sino al 1972, frequentando anche la scuola del nudo. A partire da questi anni si accosta anche alla pittura di paesaggio, sotto la suggestione delle opere del suocero, il pittore svizzero Johan Jakob Frey. La scultura resta però in cima ai suoi pensieri, con opere plastiche di un verismo descrittivo di intonazione romantica (Jacopo Ortis,Ermengarda e Cum Spartaco pugnavi che gli valse il premio all’Esposizione di Torino del 1880).Le sue sculture dei principali personaggi risorgimentali (in particolar modo Vittorio Emanuele II e Garibaldi) occuperanno poco a poco le principali piazze d’Italia.

Ma la fama imperitura è legata a due famosissimi monumenti romani: quello a Giordano Bruno in piazza Campo dei Fiori e quello a Mazzini, realizzato postumo, al Circo Massimo. Giustamente Giovanni Spadolini lo definisce lo statuario della “Terza Roma”, “il coerente interprete di quel filone di sinistra risorgimentale, riassunto nella capitale dalle esperienze amministrative della giunta Nathan”.

 Comunque sin dal 1870 inizia ad andare per la Campagna romana a dipingere con Calandi; robusto disegnatore ed acquerellista raffinato, pur dipingendo per proprio svago ( al punto di non firmare quasi mai le sue opere) fa dapprima parte della società In Arte Libertas di Nino Costa e poi lo troviamo tra i fondatori del Gruppo dei XXV, ribattezzato scherzosamente “ L’aquila reale” vuoi per i suoi ideali repubblicani, vuoi per il suo naso aquilino.

Convinto massone, prende parte attiva alla vita politica del paese (consigliere comunale ininterrottamente dal 1877 al 1907 e deputato al parlamento nelle file del partito radicale per due legislature, 1882-1900). Anche la carriera iniziatica è ricca di soddisfazioni e lo vede arrivare nel 1892 alla carica di Maestro Venerabile per poi diventare,  nel 1895, Gran Maestro della Massoneria Italiana. Intensa anche la sua partecipazione alla vita artistica; le numerose cariche ricoperte in occasioni di mostre ed esposizioni lo rendono una figura carismatica imprescindibile nel panorama artistico italiano.

Nel 1922 con tutti gli altri componenti del gruppo, partecipa (sette acquarelli ed un pastello) alla famosa collettiva dei XXV della Campagna Romana ospitata all’inerno della XC rassegna annuale organizzata a Roma dagli Amatori e Cultori delle Belle Arti.

Dopo l’avvento del fascismo, dal quale viene perseguitato per l’avversione del regime al movimento massonico, si dimette da tutte le cariche pubbliche occupate. Muore il 19 agosto del 1929, compianto dai fedeli vecchi amici dei “XXV”, compagni di tante scorribande domenicali.

quotazioni e vendita di opere di Ettore Ferrari